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1 ott 2009

Giovani, boom del gioco tra bugie e scommesse



Secondo lo studio presentato da Nomisma al salone d'onore del Coni, il 24% dei ragazzi (preso un campione di 8.582 studenti tra i 16 e i 19 anni) ha nascosto o ridimensionato le proprie abitudini ai genitori e quasi il 12% gioca per sfuggire a problemi personali. Ogni giorno quasi 700mila ragazzi ha a che fare con il gioco: 10 euro la spesa media mensile


Il 24% dei ragazzi di età compresa tra i 16 e i 19 anni ha nascosto o ridimensionato, nel corso del 2008, le proprie abitudini di gioco ai genitori; il 5% è sfuggito ad impegni scolastici o familiari per giocare; quasi il 12% gioca per sfuggire a problemi personali e, in questi ultimi due casi, la spesa media raggiunge i 32 euro al mese.
Sono centinaia di migliaia i giovani che almeno una volta nel 2008 hanno giocato alle tante offerte del mercato italiano, che lo scorso anno ha avuto una raccolta di 47,5 mld di euro, record destinato a migliorare nel 2009 sopra quota 50 mld. Una crescita del 200% in soli cinque anni.
Ma che vede una fetta importante di ragazzi (5%) a rischio.Nomisma ha dedicato una ricerca, presentata oggi a Roma al rapporto che i giovani hanno con i giochi: la maggior parte non ha alcuna attrattiva o li considera soltanto un passatempo. Ma esistono anche situazioni (5%) di potenziale rischio (patologico e di violazioni delle norme a tutela dei minori) oltre all'esigenza di maggiori informazioni sui rischi.
LA RICERCA: Nomisma ha interpellato più di 8.000 ragazzi tra i 16 e i 19 anni tramite un'indagine nelle scuole secondarie di secondo grado, in collaborazione con l'Associazione presidi.
GLI ITALIANI E IL GIOCO: Nel 2008 sono stati oltre 28 milioni gli italiani con più di 15 anni che hanno tentato la fortuna almeno una volta, il 55% della popolazione. Gran parte gioca occasionalmente, ma l'11,6% lo fa con regolarità una volta alla settimana e l'1,4% ogni giorno, pari a oltre 700 mila persone.
PERCEZIONE DEL RISCHIO: L'86% degli italiani ritiene di non essere abbastanza informato sui rischi derivanti dal gioco. L'88% pensa che non vi siano sistemi di protezione adeguati per evitare/prevenire i rischi del gioco per i più giovani. Il 19% conosce direttamente persone che sono ritrovate in situazioni di grave disagio economico a causa del gioco.
600 MILA GIOVANI GIOCATORI: Il 68% del campione, pari ad uno sviluppo di circa 686 mila studenti sui 950 mila che frequentano le classi oggetto di indagine ha giocato almeno una volta, con una spesa media mensile di 10 euro. Giocano più i ragazzi (il 76%) ma anche le ragazze hanno sperimentato i giochi con vincite in denaro (61%).
FAMIGLIA E SOCIETA': La propensione al gioco è fortemente correlata al contesto sociale e familiare. Si gioca di più e con più soldi nel Sud e nei professionali, piuttosto che nei licei. Nelle famiglie in cui si gioca si trova l'80% dei giovani giocatori, con una spesa mensile doppia rispetto ai nuclei familiari in cui non si gioca.
PASSATEMPO: Il 52% ha iniziato a giocare per caso e nonostante l'ampia diffusione, per i giovani il gioco è un passatempo occasionale, a cui dedicare meno di un ora al mese. Soltanto l'8% reinveste in gioco le vincite. Ma il 48% non ha interesse a giocare.
GRATTA E VINCI I PREFERITI: Sono i gratta e vinci ad essere scelti dai giovani (53%), seguiti dal superenalotto (39%), lotto (27%) e scommesse sportive in agenzia (22%). Ancora bassi ma destinati a crescere i valori dell'online.
GIOVANI E RISCHIO: Il gioco è considerato il rischio più preoccupante per i giovani dal 3% degli italiani, dopo droghe, alcol, fenomeni di bullismo, disturbi alimentari e malattie sessuali e prima del tabacco. Ma sono gli stessi giovani a pensare che può dare dipendenza (92%), chiedendo maggiori informazioni (38%), in quanto le notizie arrivano per la pubblicità e internet (82%).
DIVIETI POCO CHIARI: L'indagine evidenzia che minorenni e maggiorenni giocano più o meno allo stesso modo e con la stessa frequenza.

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