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18 dic 2007

Matteo Arpe: il potere è più forte dei risultati?


Vediamo ora la storia intensa del più giovane dei banchieri italiani, anche lui vittima del potere dei forti, stavolta nelle mani di una nostra vecchia conoscenza: Geronzi!
E' proprio vero che vince sempre lui....ma arriverà il momento della resa dei conti? Vedremo.
Per ora constatiamo l'evidenza, un giovane di cui si parla a livello mondiale in questo modo:

Dal 2000 è entrato a far parte del Gruppo Lehman Brothers con la responsabilità dell'attività di Strategic Equity a livello europeo; membro dell' Executive Committee.
Dall'ottobre del 2001 nel Gruppo Banca di Roma, designato dal Consiglio di Amministrazione Direttore Generale della costituenda Holding, cooptato nel Consiglio di Amministrazione del Mediocredito Centrale (oggi MCC) con la carica di Amministratore Delegato.
Dal 16 maggio 2002 è Direttore Generale di Banca di Roma, divenuta dal 1° luglio 2002 Capitalia.
Dal luglio del 2003 è Amministratore Delegato di Capitalia.

Elogiato dall'Economist («The Italian raising star») e da Time («Fresh Dna in the italian finance old boys' body»), il pupillo di Enrico Cuccia - che nella sua teoria lo considera il leader della quarta generazione di Mediobanca, dopo Vincenzo Maranghi e Gerardo Braggiotti - è il banchiere più giovane d'Italia, molto apprezzato anche in Europa. Un ‘ragazzo’ che nel 2004 ha firmato una dichiarazione dei redditi di 2,8 milioni di euro


sole24ore

E si, fatto fuori senza mezza parola, a scapito di ottimi risultati da lui riportati, chissà come mai!


Matteo Arpe (Milano, 3 novembre 1964) è un banchiere, imprenditore e dirigente d'azienda italiano.

Arpe è laureato in economia aziendale presso l'Università Bocconi, inizia la sua carriera professionale presso Mediobanca, dove lavora dal 1987 al 2000, con incarichi crescenti, fino a ricoprire il ruolo di direttore centrale finanza straordinaria.

Nel 2000 entra a far parte del Lehman Brothers con la responsabilità dell'area strategic equity a livello europeo.

Dal 2001 approda al Gruppo Banca di Roma come amministratore delegato del Mediocredito Centrale (oggi rinominata MCC) e come direttore generale della costituenda holding.

Dal 2004 è docente a contratto presso la Facoltà di Economia della LUISS Guido Carli, dove è titolare dell’insegnamento di Economia delle Aziende di Credito.

L'anno seguente viene nominato direttore generale di Capitalia, e nel 2003 amministratore delegato.

Nel 2006 si mostra contrario all'ipotesi di fusione con Banca Intesa e in funzione difensiva acquista sul mercato il 2 per cento delle azioni dell'istituto di credito milanese, bloccando di fatto ipotesi di scalate oscure.

A febbraio 2007 l'avvocato Ripa di Meana (presidente del patto di sindacato di Capitalia) lo invita alle dimissioni ma Arpe il 22 febbraio, alla riunione del patto di sindacato, si presenta con una lettera di scuse nei confronti del presidente Cesare Geronzi e così evita di essere sfiduciato.

È membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo di Banca di Roma, Mediobanca e Associazione Bancaria Italiana. Siede altresì nei Consigli di Amministrazione di MCC, Cnp Capitalia Vita, Istituto Europeo di Oncologia, Fondazione Cerba, nonché nel Comitato permanente ABI Banche e Società.

Il 20 maggio 2007, i Consigli di Amministrazione di Capitalia e Unicredito Italiano, riunitisi a Milano e Roma rispettivamente, hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Capitalia S.p.A. in UniCredito Italiano S.p.A. sulla base di un rapporto di concambio di 1,12 nuove azioni ordinarie di UniCredito per ogni azione ordinaria di Capitalia. Matteo Arpe si dimette quindi dalla carica di Amministratore Delegato.

Il 6 novembre 2007, fonda insieme ad un gruppo di partner un nuovo gruppo finanziario dall'esoterico nome di Sator, la società con sede a Roma ed uffici a Milano e a Londra, con lo stesso Arpe amministratore delegato, e l'economista Luigi Spaventa presidente. La nuova società riunisce un gruppo di professionisti di società finanziarie italiane e internazionali. Ha come core business il private equity e l'asset management, e in futuro si occuperà di private banking e corporate speciality finance

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