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26 nov 2007

Spiati dagli USA


"Transazioni bancarie sotto controllo da parte degli Usa. L'Unione Europea protesta, ma alla fine accetta. L'Italia in silenzio..

La notizia più censurata dell’anno è in realtà molto pubblicizzata. Ogni correntista italiano dal mese di giugno in avanti dovrebbe aver ricevuto una “Informativa alla clientela” nella quale la banca di riferimento gli comunica che quasi tutte le sue operazioni bancarie sono spiate da agenzie degli Stati Uniti d’America.
Questo accade perché in nome della “guerra al terrore” la Casa Bianca ha costretto il consorzio Swift (il consorzio interbancario che gestisce le transazioni elettroniche) a dare l’accesso ai dati in suo possesso alle numerose agenzie americane (alcune segrete) che si occupano di sicurezza. Gli amanti delle ricerche d’archivio tuttavia non troveranno traccia di polemica sulla stampa italiana. Dal giugno del 2006, quando su “altrenotizie” uscì il primo articolo relativo allo “scandalo SWIFT” ad oggi, ben pochi hanno dato visibilità a questa notizia. Eppure la nostre banche ne sono testimoni: “Il tema è ampiamente dibattuto in Europa presso varie istituzioni in relazione a quanto prevede la normativa europea in tema di protezione dei dati”. Questa frase è nella comunicazione che ogni correntista italiano dovrebbe ormai aver ricevuto, ma cercando sui nostri giornali si vede che solo il Corriere della Sera si è in qualche modo occupato della vicenda, un anno fa. Se ne è occupato male, visto che l’ha raccontata come un problema di privacy degli americani, ma se ne è occupato; molti altri non hanno fatto nemmeno lo sforzo.

Diciamo subito che questo tipo di spionaggio non serve alla lotta contro il terrorismo, visto che lo stesso Dipartimento di Stato affermava già nel 2003 che al Qaeda & soci non si servivano più da tempo dei canali di transazione ufficiali che gli americani avevano annunciato di controllare. In quella mole di dati ci sono i movimenti bancari di governi, leader e partiti politici, industrie e corporation di tutti i paesi; un valore immenso, un potere enorme. Già in passato gli Stati Uniti erano finiti sotto accusa per aver utilizzato il sistema di spionaggio “Echelon” per favorire le proprie aziende ai danni di quelle europee, ma questo è solo uno dei possibili usi illegittimi di quei dati.

La lettera ai correntisti è una clamorosa dichiarazione dell’impotenza europea; vi si legge che poiché “allo stato, le banche non potrebbero effettuare le suddette operazioni richieste dalla clientela senza utilizzare questa rete interbancaria e senza comunicare ad essa i dati sopra indicati…” il cliente deve sapere che i dati delle sue transazioni finiscono dritti sui computer delle autorità americane. Ridicola la chiosa della lettera: “Le ricordiamo anche che l’interessato conserva i Suoi diritti previsti dall’art. 7 del Codice in materia di protezione dei dati personali.” Chissà cosa significa quel “conserva”, se i diritti alla protezione dei propri dati sono così platealmente infranti come si dice poche righe sopra..
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businessonline

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