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23 ott 2007

Ponte sullo stretto



Questi giorni si fa un gran chiacchierare di sicurezza, di governo e di spesa pubblica.
Ma riguardo a quest'ultima, si sta veramente facendo qualcosa?
Cito un fatto la cui importanza economica, viene solo superata dal suo valore simbolico.
Al governo non interessa nulla di buttare via, o meglio donare a qualche azienda "amica", i nostri soldi.

Infatti è dei giorni scorsi la notizia che i verdi hanno messo in liquidazione la Società Stretto di Messina spa, che si occupava della mega impresa.
Risultato:
  • 150 milioni già spesi per il progetto preliminare e la realizzazione di tre gare d’appalto
  • 300 milioni di penali da pagare alle società nel caso di mancato rispetto dell'appalto stesso

Totale 450 milioni di euro buttati! Forse ancora non è tutto perso, ...ma bisogna fare qualcosa altrimenti ci sarà un grosso spreco.

Una possibile soluzione è quella proposta dal ministro Di Pietro, tanto per cambiare. La proposta del ministro invece punta a riutilizzare i fondi destinati al Ponte per opere in Calabria e Sicilia: la SS Jonica, le metropolitane di Palermo, Catania, Messina, l’autostrada agrigentina. L’idea riscuote consensi anche nella sinistra radicale, ma non per la parte che prevede il mantenimento in vita della Stretto spa e un progetto definitivo del ponte al costo di circa 60 milioni. Di Pietro vorrebbe bloccare poi tutto al momento dell’approvazione obbligatoria del Cipe perché una bocciatura a quel punto non comporterebbe penali.


(per ulteriori informazioni ecco il link.)

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