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7 set 2007

Letteratura e ...grammatica


E' bene pensare che in un mondo fatto di sigle e abbreviazioni ci sia ancora spazio per iniziative atte a salvaguardare la lingua reale, quella letteraria che da grandi soddisfazioni. Cito per questo un'iniziativa:


A scrivere si impara così: la lezione di Mantova MANTOVA

- «La punteggiatura è la parte sensuale della scrittura, alcuni invece sono convinti che sia come l’acne, se non c’è, è meglio», attacca Severgnini. «Non mi preoccupa il congiuntivo ma quella che Calvino nelle Lezioni americane chiamava 'la peste del linguaggio', che si manifesta con il grigio, la ripetitività che investe la lingua della tv, dei giornali, dei politici, degli sms e di Internet», gli risponde il linguista Gian Luigi Beccaria. Davanti a loro una folla che applaude, ride e cerca di imparare qualcosa.
Perché i due sul palco, fustigatori di inglesismi e dello sciatto bla-bla, non si limitano alla diagnosi. Anche se sono passati i tempi in cui gli scrittori facevano da bussola, i due non rinunciano a indicare la rotta e snocciolano rimedi: Severgnini ha attinto alle sue spassose «Lezioni semiserie» (guarda il video) e Beccaria alle utili annotazioni contenute in «Per difesa e per amore».
Se l’italiano è una lingua alla deriva, il festival di Mantova cerca di correre ai ripari anche incoraggiando a farsi sotto chiunque sia assalito da dubbi tipo: che differenza c’è tra fiorista e fioraio? Si dice voi sognate o voi sogniate? Sta o sta’ attento? Soddisfaceva o soddisfava? Il pubblico ha raccolto l’invito. Partecipando numeroso al debutto dello sportello di «pronto soccorso grammaticale» con gli specialisti dell’Accademia della Crusca nei panni delle crocerossine. In cattedra il presidente Francesco Sabatini: «Fa piacere vedere che anche il pubblico medio finalmente si interroga sulla lingua», ha commentato.
I dilemmi più diffusi riguardano manco a dirlo l’uso del congiuntivo, dell’imperfetto e del condizionale. Ma anche i generi delle parole inglesi (email è maschile o femminile?). Poi ci sono i termini delle professioni al femminile: sdoganata l’ingegnera. Altra domanda: la letteratura può tornare a essere guida della lingua? La risposta dell’esperto è no: «L’uso artistico della lingua non ci può fornire un modello generale su come usarla. A questo deve provvedere la scuola», auspica Sabatini. Per lui casca a fagiolo il recente richiamo del ministro Fioroni a studiare la grammatica e fare l’analisi dei testi: dall’articolo di giornale alla poesia, dalla legge al romanzo.
A iniziare magari da quegli autori che con la lingua giocano di più. Come Chuck Palahniuk, autore cult per i giovani (e non solo) con il suo «Fight Club» (da cui è stato tratto il film con Brad Pitt e Edward Norton): il suo stile asciutto e sincopato non disdegna i gerghi professionali (come quello degli infermieri).
A Mantova ha presentato il suo nuovo romanzo, Rabbia, «scritto nello stile del racconto orale» come precisa lui stesso in una nota. Scelta originale del collage di testimonianze che genera un racconto a più voci (guarda l’intervista).
Un altro sperimentatore è Nathan Einlander, 37enne newyorchese di origini ebraiche: la rivelazione editoriale del 1999 (quando aveva soltanto 28 anni) con la raccolta di racconti «Per alleviare insopportabili impulsi», ha scritto a mano il suo primo romanzo, «Il ministero dei casi speciali», che presenterà a Mantova sabato prossimo (guarda l’intervista). Ambientato nell'Argentina dei desaparecidos e dei militari, «simili ai nazisti», lui che è riapparso dopo un esordio clamoroso si è eclissato per otto anni, questo dice a chi vuole avviarsi alla scrittura: «Se non riuscite a spegnere telefonini ed email per almeno due ore lasciate perdere. Io ho impiegato dieci anni per scrivere questo libro».

Alessandra Muglia



corriere

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