E' ora di parlare di uno dei "belli" della finanza italiana: Tronchetti Provera appunto.
Grande genio della finanza o grande furbacchione?
Vediamo di scoprirlo leggendo un brano della sua vita tratto da wiki:
Marco Tronchetti Provera
Nato da un'importante famiglia di armatori lombardi dopo la seconda guerra mondiale, nel 1971 si laurea in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano.
Per anni si occupa di commercio marittimo nell'azienda di famiglia, la Sogemar. In pochi anni l'azienda arriva ad un livello di prestigio e fatturato mai conosciuto prima[citazione necessaria] .
Continua la scalata al successo creando una holding finanziaria e nel 1978 entra nel Gruppo Pirelli dalla porta principale: sposa, infatti, in seconde nozze Cecilia, figlia di patron Leopoldo che lo introduce in azienda nel 1986 come Socio Accomandatario. Dal matrimonio nasceranno tre figli: Ilaria, Giada (divenuta poi dirigente di Telecom Italia) e Giovanni.
Il suo ruolo all'interno di Pirelli è decisivo per tutto il decennio successivo, e nel 1988 diventa Amministratore Delegato e Direttore Generale di Société Internationale Pirelli S.A. a Basilea. Dopo il fallimento dell'acquisizione della tedesca Continental AG, Leopoldo Pirelli è così costretto ad abbandonare la guida della società e nel 1992, Marco Tronchetti Provera diviene vice presidente esecutivo ed amministratore delegato della Pirelli S.p.A.
In pochi anni Tronchetti Provera cambia radicalmente l'assetto dell'azienda, puntando molto sullo sviluppo tecnologico dei cavi e delle fibre ottiche e mettendo in secondo piano il settore degli pneumatici[citazione necessaria] .
Dal 1995 al 1999 ricopre la carica di Vice Presidente di Pirelli & C. Riceve intanto anche il titolo di Cavaliere del Lavoro grazie al lavoro di rilancio fatto alla Pirelli che al suo arrivo usciva dal fallimento dell'acquisizione della Silverstone ed era sommersa da oltre tre miliardi di debiti[citazione necessaria] . Secondo i critici il risanamento della Pirelli sarebbe consistito nello smobilitare tutti gli asset societari per far cassa, trasformando un importantissimo gruppo industriale in un guscio vuoto.
Nell'estate del 2001 una cordata guidata da Tronchetti Provera e Benetton rileva il 100% di Bell S.A., la holding lussemburghese che controlla Olivetti. L'acquisizione permette a Pirelli e Edizione Holding di acquisire il controllo del gruppo Telecom Italia (di cui Bell detiene il 25%). L'operazione porterà alla creazione di una newCo controllata al 60% da Pirelli e al 40% da Edizione Holding.
Da settembre 2001 fino al 2006, Tronchetti Provera è Presidente di Telecom Italia e Vice Presidente e ad di Olivetti. Oggi è Presidente di Pirelli.
Il 22 dicembre 2001 si sposa con Afef Jnifen.
A fine 2005 lancia la campagna "One Company", incorporando TIM all'interno di Telecom Italia, formalmente per fare leva sulle economie di scala dell'operazione, ma in sostanza per non dover giustificare alla comunità finanziaria il mancato raggiungimento degli obbiettivi annunciati precedentemente per le due aziende quotate.
Nella sua gestione del gruppo Telecom ne ha progressivamente fatto cedere l'intero patrimonio immobiliare, veicolandolo attraverso Pirelli Real Estate di cui è presidente. La stessa sorte subisce Il comparto della trasmissione dati su fibra di Pirelli, che viene venduto a CISCO nel 2002 [1].
Il 15 settembre 2006, in seguito alla notizia del progetto di scorporare TIM da Telecom (azione decisa dal Consiglio di amministrazione quattro giorni prima), operazione che ha scosso i più alti vertici italiani, Tronchetti Provera si dimette improvvisamente dalla presidenza di Telecom Italia, lasciando il suo posto a Guido Rossi.
Tronchetti Provera legge una propria dichiarazione sostenendo che le proprie dimissioni "sarebbero state motivate dall'intento di salvaguardare l'interesse dell'azienda e degli azionisti a proseguire nella gestione in continuità con l'indirizzo strategico individuato dal Consiglio, sottraendo la società alle tensioni che si erano venute a determinare ed evitando che l'ingiustificata personalizzazione delle vicende dei giorni precedenti mettesse a repentaglio la realizzazione di tale indirizzo strategico e le conseguenti operazioni di riorganizzazione deliberate" [2].
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