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13 nov 2019
Mediobanca Securities: l'ipo di Saudi Aramco metterà le ali a Saipem
Mentre tutti sono con il fiato sospeso in attesa dei dettagli sul maxi debutto nel listino del colosso Saudi Aramco, gli analisti di Mediobanca Securities sono certi che Saipem si potrà avvantaggiare in futuro dei maggiori investimenti sauditi
Oggi Saipem a Piazza Affari segna un rialzo del 2,21% a 4,25 euro in un contesto positivo per la borsa milanese. E gli analisti delle investment bank iniziano a fare i conti sull'impatto che avrà l'ipo di Saudi Aramco per il settore. In particolare si sofferma sul tema Mediobanca Securities, che assegnano un giudizio Outperform a Saipem e un prezzo obiettivo a 5,5 euro.
Domenica Saudi Aramco ha lanciato ufficialmente la sua Ipo, mettendo in moto la più grande quotazione di sempre. Il prospetto è atteso per i prossimi giorni. Ma durante la conferenza stampa il management ha indicato che il rapporto tra investitori domestici e internazionali deve ancora essere deciso. Tuttavia ha suggerito che gli investitori retail sauditi potranno ricevere un'azione per ogni 10 assegnate con il vincolo di mantenere le azioni in portafoglio per 180 giorni dopo la quotazione.
Dopo quasi quattro anni di rinvii, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha dato il via libera all'operazione e la società spera di debuttare sulla Borsa saudita Tadawul a dicembre, o anche prima, per poi procedere con un'Ipo internazionale. "Oggi è un giorno profondamente importante per il Regno dell'Arabia Saudita", ha dichiarato il presidente di Aramco, Yasir al-Rumayyan, in una conferenza stampa a Dhahran. Il nodo centrale della quotazione è la valutazione assegnata al gigante del petrolio. Il principe ha fissato il valore dell'azienda a 2.000 miliardi di dollari, ma i consulenti che lavorano all'Ipo hanno indicato che gli investitori non compreranno a quel livello.
L'azienda e le banche che stanno seguendo l'operazione stanno puntando a una valutazione di circa 1.700 miliardi di dollari, secondo quanto riferiscono fonti a conoscenza dei fatti riportate dall'agenzia MF-Dow Jones. Anche quest'ultimo livello potrebbe però rivelarsi impegnativo poichè alcuni investitori internazionali hanno fissato il valore dell'azienda a circa 1,5 miliardi di dollari.
Il gigante del petrolio, ufficialmente noto come Saudi Arabian Oil Co., non ha rivelato la quota della compagnia che ha intenzione di far debuttare in Borsa, nè il prezzo. Rumayyan ha puntualizzato che tali parametri saranno determinati nel processo di book-building nelle prossime settimane.
Una fonte a conoscenza dei fatti riferisce che in questa fase iniziale Aramco mirerebbe a quotare dal 2% al 5% delle azioni, a seconda della domanda. L'azienda spera che circa la metà dei titoli offerti venga acquistata da investitori internazionali e l'altro 50% da investitori locali.
Aramco ha scelto nove banche come consulenti per l'Ipo: Jp Morgan Chase & Co., Morgan Stanley, Goldman Sachs Group, Bank of America Merrill Lynch, Citigroup, Hsbc Holdings, Credit Suisse Group e due banche di investimento nazionali.
Il gruppo petrolifero ha rinviato lo scorso mese l'annuncio ufficiale dei suoi piani di Ipo per effettuarlo dopo la pubblicazione dei conti, per cercare di ridurre i timori degli investitori sull'impatto degli attacchi del 14 settembre su alcune strutture di Aramco.
La società nello specifico ha registrato un utile di 68 miliardi di dollari nei primi nove mesi dell'anno, con ricavi e altre entrate collegate a vendite a 244 miliardi di dollari. Rumayyan ha puntualizzato che gli attacchi non hanno avuto un impatto rilevante sul fatturato.
Nel 2018 l'utile netto di Aramco si è attestato a 111 miliardi di dollari, più di Apple ed Exxon Mobil messe insieme, rendendo la compagnia petrolifera saudita la più redditizia del mondo.
Mediobanca Securities nella sua anlisi sottolinea che il capex saudita di Aramco dovrebbe aumentare del 40%. "Aramco ha realizzato ricavi per 244 miliardi di dollari e un utile netto di 68 miliardi di dollari, con un flusso di cassa di 59 miliardi e capex di 23 miliardi durante i primi nove mesi del 2019. È importante sottolineare che il management ha anche suggerito che è probabile che le spese aumentino da 30 miliardi di dollari nel 2019 a 35-40 miliardi di dollari l'anno prossimo, passando a 40-45 miliardi di dollari nel 2021", si legge nel report di Mediobanca Securities.
Sempre gli analisti dell'investment bank milanese ricordano che l'Arabia Saudita punta a una valutazione tra 1,6-1,8 mila miliardi di dollari, in base a quanto riporta Bloomberg, con le banche che valutano la National Oil Company tra 1,2-2,3 mila miliardi di dollar. Ma il governo sta anche cambiando
il regime fiscale e il regime di royalty, in modo da trattenere gran parte del rialzo nel caso in cui i prezzi del petrolio superino i 100 dollari al barile. A partire dal primo gennaio 2020, il governo saudita adotterà un regime di royalty progressivo, con un tasso marginale fissato al 15% fino a 70 dollari al barile, al 45% tra 70 e 100 dollari al barile e all'80% se il prezzo aumenta. Invece, la National Oil Company pagherà un'aliquota di imposta del 20% sulla sua attività di downstream domestico a partire dal prossimo anno, rispetto ai prelievi correnti compresi tra il 50% e l'80%.
Gli analisti di Mediobanca Securities accendono un faro su Saipem : "Una spesa più elevata dovrebbe favorire Saipem . Crediamo che Saipem potrebbe essere uno dei principali beneficiari dell'aumento delle spese in conto capitale di Saudi Aramco, data la sua presenza di lunga data e track record nel Paese. Saipem ha ricevuto numerosi nuovi significativi riconoscimenti negli ultimi mesi, compresi i nuovi progetti ottenuti proprio da Saudi Aramco, che riteniamo abbiano notevolmente migliorato la sua visibilità degli utili nell'esercizio 2019-20. Prevediamo che questo migliorerà ulteriormente, poiché anche il suo oleodotto commerciale rimane attraente con oltre 10 miliardi di euro di potenziali nuovi opportunità che potrebbero emergere a breve termine. Fissiamo un prezzo obiettivo a 5,5 euro per azione, il che implica un potenziale rialzo sopra 30%". (riproduzione riservata)
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