IL FENOMENO
Ke$ha, popstar nel segno del dollaro
«Adesso sono in cima alla classifica, ma da piccola ho fatto la fame»
MILANO — La fabbrica delle popstar made in Usa è in servizio permanente effettivo. L'ultimo suo prodotto si chiama Ke$ha. All'anagrafe di Venice (California) fa Kesha Rose Sebert, ha 22 anni e già dalle modalità della sua nascita si potevano ricavare le stigmate di una party-girl di successo: è venuta al mondo il 1° marzo 1987 durante una festa nella San Fernando Valley. Sua madre, Pebe, è un'ex cantante punk-rock, che per sbarcare il lunario e tirare su Kesha e suo fratello maggiore scriveva canzoni a Nashville, la capitale del country. Quando però lei era poco più che una neonata, le cose per la famiglia non andavano affatto bene: «Dipendevamo dall'assistenza sociale e dai buoni governativi per i viveri», racconta Kesha di passaggio a Milano per presentare il suo primo album, «Animal», uscito in Italia la settimana scorsa. «Uno dei miei primi ricordi è mia madre che mi dice: "Se vuoi qualcosa, prenditela"».
Kesha in concertoal gala che ha preceduto i Grammy 2010 |
Mr. Purple Rain il cd non glielo produsse, ma questa è un'altra storia. Poi c'è la faccenda del simbolo del dollaro nel nome: «È perché so cosa vuol dire non avere un soldo in tasca. Io canto per questo, per guadagnare soldi. Me lo sono pure tatuato sulla mano sinistra, il simbolo del dollaro (lo indica ridendo, ndr.)». Volontà di ferro e idee chiare. «Ora faccio pop, mi piace e funziona. Ma in futuro potrei darmi al country. O al punk». Vietato stupirsi, i suoi «idoli» sono infatti poco pop: «Innanzitutto mia madre, senza di lei non sarei riuscita a fare questo mestiere, ha anche collaborato a diversi pezzi dell'album. Poi Stones, Beastie Boys, Dylan, Beatles, Elton John, anche i Clash». E Madonna? «Grandissima. È al centro della scena da decenni, è intelligente, sexy, padrona del suo business. Magari diventassi come lei!». Ke$ha come Lady GaGa (e le altre): piccole Madonne crescono.
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