16 gen 2017

Il mondo? E’ molto meglio adesso. Questi 6 grafici provano che i pessimisti hanno torto


Max Roser, economista di Oxford che cura Our World In Data, ha dedicato la propria carriera a diffondere una visione statisticamente informata dello sviluppo globale. Registra come le cose sono veramente cambiate nel corso della storia, dice, e scoprirai che abbiamo fatto molta strada.
Perché importa che il mondo sia migliore? Perché molte persone pensano non sia così.
Rosling cita un sondaggio che chiedeva alle persone se pensavano se il mondo stesse migliorando, peggiorando o restando uguale. Solo il 6% degli americani diceva che il mondo stava migliorando (il 4% dei tedeschi e il 10% degli svedesi).
Roser ha pubblicato da poco uno studio sugli ultimi due secoli. Riassume il progresso mondiale con i sei grafici seguenti:
1. La povertà estrema è crollata
Lo Slum “Hill 3”, Mumbai, India. Amos Chapple
Se nel 1820 ogni 100 persone nel mondo 94 vivevano in povertà, nel 2015 il rapporto si è quasi invertito: gli estremamente poveri sono uno ogni 10.
ourworldindata.org. Fonte: Max Roser based on World Bank and Bourguignon and Morrisson (2002)
Questo dato è molto poco percepito: un sondaggio, parte del Gapminder’s Ignorance Project, ha rilavato che il 66% degli americani pensa che la povertà globale è quasi raddoppiata negli ultimi 20 anni; in realtà, si è quasi dimezzata.
2. L’educazione di base e l’alfabetismo sono esplosi.
London, 1905. Lezione di geografia. Heritage / AGF
In questo caso il rapporto di è più che rovesciato: da 83 che non avevano alcun accesso all’istruzione nel 1820 e 86 che nel 2015 avevano almeno un’istruzione di base.
ourworldindata.org Fonti: Literacy rates for 1800 to 1990 from OECD (2014) – How Was Life? – Global Well-being since 1820. The observation for 1820 is used for 1800 and 1820. Literacy for 2004 to 2014 from UNESCO (this is adult (15 and older) literacy rate for both sexes).
Un’altra faccia della stessa medaglia è data dall’alfabetizzazione: solo 12 persone su 100 in tutto il mondo sapevano leggere nel 1820. Nel 2014 erano invece 85.
ourworldindata.org. Fonti: come grafico precedente.
3. La democrazia, misurata secondo gli standard del progetto Polity IV, si è diffusa rapidamente nel mondo
“La democrazia non è in vendita” è scritto sul cartello di un manifestante a Washington. Drew Angerer/Getty Images
In questo caso la crescita non è stata diretta come per le altri parametri presi in considerazione: il picco è stato raggiunto qualche anno fa. Ma la progressione è comunque impressionante: da 1 abitante del pianeta su 100 che viveva in una democrazia nel  1820 a 56 nel 2015.
4. I vaccini contro alcuni dei peggiori killer della storia dell’uomo sono praticamente universali
Afghanistan: vaccinazione antipolio. La poliomielite malattia, una volta una piaga mondiale, è ora endemica solo in tre Paesi: Afghanistan, Nigeria e Pakistan. Noorullah Shirzada/AFP/Getty Images
Nonostante gli incredibili risultati in termini di prevenzione e di sconfitta di malattie terribili, c’è ancora molto da fare, anche a livello mediatico, vista l’incredibile e potenzialmente pericolosa campagna antivaccini che da qualche anno viene portata avanti anche in Italia.
5. La mortalità infantile è crollata
Anche in questo caso i dati parlano da soli. Merito di migliorate condizioni igieniche, di nuove scoperte in campo medico e delle campagne di vaccinazione.
ourworldindata.org. Fonte: Gapminder fino al 1960. Banca mondiale dopo il 1960
È difficile pensare cosa potrebbero sostenere i pessimisti per ribattere a queste tendenze.
Mentre non è garantito che il progresso continuerà, la situazione non è mai stata così favorevole per affrontare i problemi, dice Roser.
“Risolvere problemi — grandi problemi — richiede sempre collaborazione”, scrive, “e il gruppo di persone che è capace a lavorare insieme oggi è un gruppo molto più forte rispetto a quanti ce ne siamo mai stati sul pianeta”.

Il pessimismo è un ostacolo alla libertà

Si possono incolpare i media perché si concentrano sulle cose negative oppure semplicemente la tendenza delle persone a lamentarsi; di qualsiasi cosa si tratti, si è diffusa un’incomprensione fondamentale della storia mondiale.
Secondo Roser questo scollegamento sta limitando le nostre capacità di affrontare sfide future (ad es., eliminare la povertà, aumentare la libertà e proteggere l’ambiente).
“Quello che ci diciamo a proposito della nostra storia e del nostro tempo ha importanza”, scrive. “Essere consapevoli dei molti passi nel migliorare le condizioni di vita e della nozione dell’utilità del nostro lavoro equivale ad avere autostima per gli singoli individui. È una condizione necessaria per migliorarsi.
Roser dice che anche il pessimismo è d’ostacolo alla libertà.
“La libertà è impossibile senza la fede nelle persone libere”, scrive. “E se non siamo consapevoli della nostra storia e crediamo falsamente l’opposto di ciò che è vero  rischiamo di perdere la fiducia gli uni negli altri”.

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