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16 lug 2014

L'imprenditore? Per le neuroscienze ha una marcia in più

Innovazione o efficienza? Come garantire entrambe in azienda? Innanzi
tutto prendendo una decisione alla volta. Perché il nostro cervello
non può usare tutte e due le strategie contemporaneamente.
L'importante è riuscire a cambiare velocemente da una all'altra,
dall'innovazione all'efficienza, e viceversa. E in questo gli
imprenditori sembrano essere più bravi dei manager, perché nei loro
processi decisionali usano tutte le risorse cognitive ed emotive a
loro disposizione.

A spiegare come si collegano le decisioni al modo in cui funziona il
cervello e alle performance decisionali, è un programma di ricerca i
cui risultati verranno presentati oggi all'Università Bocconi. Un
programma di ricerca che oltre all'Università milanese vede coinvolta
l'Università Vita San Raffaele ed è stato finanziato da Fondazione
Cariplo. Con lo scopo di capire cosa succede e come funzionano i
processi decisionali, ma anche come sviluppare le qualità più utili a
un manager, come selezionare, come valutare le performance e come fare
formazione. Nel programma quadriennale sono state effettuate numerose
ricerche sul campo anche con tecniche di neuroimaging, che hanno
coinvolto studenti, manager (in particolare di StMicroelectronics,
azienda che ha collaborato al progetto), imprenditori del settore
high-tech e start-up di tre diversi incubatori.

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A partire dal tema fondamentale della scelta decisionale che fa
propendere verso il miglioramento delle condizioni attuali o la
ricerca di nuove strade. "Il nostro cervello non ci permette di essere
le due cose – spiega il professor Maurizio Zollo, responsabile del
Programma di ricerca e ordinario di Strategia e sostenibilità
all'Università Bocconi - sono due sistemi neurali completamente
diversi. Esiste un cambio, come fosse il cambio di un'auto, o sei in
prima o in seconda. L'importante è che questo cambio funzioni bene, ci
sia cioè una capacità di adeguamento e una scioltezza nel passare da
un modo esplorativo a uno votato all'efficienza a seconda delle
necessità e gli imprenditori lo fanno in maniera più fluida e veloce".
Non è vero, secondo la ricerca, che l'imprenditore è più innovatore
del manager, ma la differenza sta proprio nei circuiti neuronali
coinvolti: "L'imprenditore – spiega il professor Zollo - riesce ad
esplorare utilizzando la completezza delle aree cerebrali, sia i lobi
frontali di destra che quelli di sinistra, il manager usa solo quelli
di sinistra, cioè più razionali, di pianificazione. Questo vuol dire
che gli imprenditori sono in grado di utilizzare tutti i livelli delle
funzioni esecutive, da quelle razionali e cognitive a quelle emotive a
quelle di pensiero di alto livello, mentre i manager sono più
focalizzati sul pensiero logico". Che poi sia l'esperienza
dell'imprenditore ad aver modellato i processi neuronali o la
predisposizione personale ad aver portato l'individuo a diventare
imprenditore è tutto da vedere.

Un altro dei risultati che ha sorpreso gli stessi curatori riguarda
gli effetti della meditazione. Nell'esperimento, 16 ore di meditazione
profonda (Sahaja Yoga) in un mese sono riuscite a stravolgere il modo
in cui i partecipanti hanno preso le decisioni, il modo in cui hanno
risposto alle domande e addirittura il profilo caratteriale dal punto
di vista emotivo. "Abbiamo visto – ha spiegato il professor Zollo - un
aumento della sostanza grigia nella corteccia cingolata anteriore e
nel giro frontale inferiore, che è un risultato davvero notevole. Dal
punto di vista comportamentale, abbiamo registrato un miglioramento
del benessere generale, un calo della stanchezza e del nervosismo, un
aumento della soddisfazione personale e della sicurezza di sé.

Notevole anche l'accresciuto autocontrollo, che per un manager
significa per esempio anche la capacità di dominare i conflitti". Un
risultato, tra l'altro, che ci ricorda anche l'importanza della
plasticità dei circuiti neuronali: in un sottogruppo di una delle
ricerche del programma, si è visto che i manager maggiormente
coinvolti in task innovative all'interno dell'azienda si posizionavano
a metà tra le modalità decisionali dell'imprenditore e quelle del
manager tipico. Un dato non da poco, se si punta al successo della
propria impresa.


*** Programma di ricerca dal titolo "Neuro Scientific Applications for
Training in the Management of Innovation and Sustainability",
finanziato da Fondazione Cariplo, realizzato da Università Bocconi e
Università Vita Salute San Raffaele.

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