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7 nov 2010

Fini: errore fondare Pdl con Berlusconi

Intervista dell presidente della Camera al domenicale tedesco Welt am Sonntag

Gianfranco FiniGianfranco Fini
Fini: errore fondare Pdl con Berlusconi

BERLINO - E' stato un "errore" fondare un partito comune (il Pdl) insieme a Silvio Berlusconi: lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in un'intervista pubblicata oggi dal domenicale tedesco Welt am Sonntag. "L'anno scorso abbiamo cercato di fondare un partito comune, il Popolo della Libertà (Pdl) - ha detto Fini riferendosi a Berlusconi -. Oggi, col senno di poi, considero quello un errore. Sarebbe stato meglio per noi continuare a marciare insieme separati, ma da alleati".

"Il nostro obiettivo - ha continuato Fini - è quello di creare un partito di centrodestra che si distingua chiaramente dal Pdl. Si caratterizzerà per un maggiore rispetto delle regole, delle istituzioni, e attuerà una politica che non dirà automaticamente 'No' alle istanze della sinistra, ma che su alcuni punti cercherà un'intesa con essa"

Il presidente della Camera non ha escluso di diventare presidente del Consiglio dopo le elezioni del 2013. Può immaginare una situazione in cui dopo le elezioni nel 2013 diventerà presidente del Consiglio?, è stata la domanda del giornale. "Se gli italiani lo vorranno: sì", ha risposto Fini.

"Il Governo Berlusconi è stato eletto e Berlusconi non ha solo la possibilità, ma anche il dovere di governare fino all'appuntamento elettorale del 2013. Solo allora si porrà la questione di nuove alleanze", ha sottolineato. Secondo Fini, "in Italia c'é un governo con una maggioranza forte", ed eventuali elezioni anticipate "oggi sarebbero problematiche e rischiose". "Abbiamo un governo - ha spiegato - Se farà quanto si è impegnato a fare, reggerà. Tuttavia, non voglio negare che ci sono grossi problemi". Il presidente della Camera ha sostenuto di continuare a volere un sistema bipolare, perché un tale sistema "esprime stabilità e chiarezza e consente di decidere". "Dobbiamo riuscire ad avere nuovamente schieramenti politici chiari. Questo rende il Paese governabile", ha aggiunto.

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