La Ferrari Cavalcade 2013 ha sborsato 100 mila euro. In tarda serata è arrivato anche Luca Cordero di Montezemolo
FIRENZE - Ponte Vecchio in affitto. E chiuso per una cena di gala. È successo sabato pomeriggio fino a sera: turisti e fiorentini hanno trovato l'accesso al Ponte sbarrato da fioriere e personale privato, gentile ma irremovibile nell'impedire l'accesso a chiunque non fosse nella lista degli invitati. Ma sulla decisione di dare il via libera all'evento, presa in sordina dall'amministrazione Renzi, scatta la polemica. Stupore e rabbia tra i turisti, in particolare quelli che a Firenze erano venuti solo per un giorno. Sgomento tra i fiorentini, alcuni costretti a fare un lungo giro per tornare a casa dall'altra parte d'Arno, magari con le borse della spesa. Divisi tra favorevoli e contrari i commercianti di Ponte Vecchio, in gran parte orafi. Il Comune, s'è scoperto nel corso della serata, aveva affittato uno dei simboli della città per una cena legata ad una manifestazione delle Ferrari che, da alcuni giorni, sfilano per le strade di Firenze.
La «Ferrari Cavalcade 2013» ha sborsato 100 mila euro per il suolo pubblico e altri ventimila euro per il restauro di un monumento. I tavolini per la cena sono stati messi lungo il ponte, alcuni orafi hanno deciso di tenere comunque aperto, anche se il passaggio di possibili acquirenti si era interrotto, e hanno decorato le vetrine con i colori della Ferrari. Sfilata di invitati elegantissimi, per loro anche un'orchestrina a metà ponte con vista mozzafiato sull'Arno. In tarda serata, ha fatto la sua comparsa anche Luca Cordero di Montezemolo che, raccontano alcuni orafi, ha tenuto un discorso, in italiano e in inglese. Il giorno dopo, le polemiche sono divampate aprendo un solco tra commercianti contro e a favore. «Il Comune ci aveva avvisato molto tempo fa - ha spiegato la titolare di una gioielleria del ponte che sceglie l'anonimato -, ci è sembrata una bellissima iniziativa e abbiamo aderito. Chi fa polemiche è contro Renzi e coglie qualsiasi occasione per attaccarlo».
«È successo un macello, i fiorentini non potevano passare, noi non si lavorava - dice un'altra orafa, Anna Maria Formigli -. Questa iniziativa è stata organizzata male perchè si dovevano mettere dei cartelli per avvisare le persone». «Così non si fa - dice la commessa di un'altra oreficeria -, il ponte, come le altre strade della città, non sono proprietà privata del Comune. Il Comune è stato irrispettoso». Il titolare della bancarella di souvenir proprio a metà di Ponte Vecchio, Dino Nucci, era invece favorevole. «In un momento di crisi come questo se il Comune prende dei soldi e li rinveste in strade, asili e altro, io sono d'accordo». Dal Comune o dal sindaco Matteo Renzi nessun commento. Ma a Palazzo Vecchio si osserva che l'evento era molto importante perchè attraeva persone molto facoltose da tutto il mondo. I 100 mila euro pagati per l'occupazione del suolo pubblico e i 20 mila per un restauro, dunque, per l'amministrazione, valevano Ponte Vecchio chiuso per cinque ore. Critiche invece da CasaPound secondo cui il sindaco Matteo Renzi «si atteggia non come un amministratore pubblico ma come un componente cinquecentesco della Famiglia Medici disponendo di beni artistici patrimonio dell'umanità come se si trattassero delle scuderie di una residenza familiare».
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