Sembra la storia di immigrazione del secolo passato, ma non lo è. Gli
Stati Uniti, anche nel terzo millennio, non sono solo la patria
rifugio di cervelli altamente specializzati per Wall Street o la
Silicon Valley. Oltre ai garage e agli incubatori c'è ancora molto
spazio anche per classici imprenditori che fiutano l'affare, si
indebitano e grazie a sacrifici, buon management e buoni prodotti
fanno fortuna con il più semplice dei prodotti: lo yogurt.
Hamdi Ulukaya è uno di questi. Nel 1994 Ulukaya, di origine curda,
parte da una piccola fattoria nella Turchia Orientale. Prende la
valigia ed emigra negli Stati Uniti. Non sa una parola di inglese e
comincia a studiare. Ora fresco del premio di Imprenditore dell'anno
promosso dalla Ernst & Young, racconta al Financial Times: «Non
pensavo di diventare un imprenditore. È successo. Stavo leggendo il
giornale e mi è apparso un annuncio. La Kraft stava dismettendo un
impianto produttivo a New York vecchio di 75 anni. Decisi di andarlo a
vedere. Chiesi un prestito del governo di un milione di dollari e
iniziai la mia avventura. Con me lavoravano 5 delle 55 persone della
fabbrica, ora sono 2mila. Ci misi due anni (senza mai fare un giorno
di ferie) a perfezionare il prodotto che volevo vendere. Nel 2006 lo
yogurt greco era meno dell'1 per cento del mercato ora grazie al mio
marchioChobani, la percentuale è salita al 50%».
La formula antica del successo di Chobani: semplicità
«Ho sempre lavorato solo e unicamente con le persone del mio staff per
fare il prodotto migliore: la mia è una people company (really). Nei
primi anni il mio obiettivo era quello di far diventare lo yogurt
greco un'abitudine quotidiana per la maggior parte dei consumatori e
non ho speso un centesimo in pubblicità. Ora dopo 7 anni sono pronto
per affrontare nuove avventure internazionali».
Hamdi Ulukaya, forte di un brand che ha un giro d'affari di un
miliardo di dollari, ha appena aperto un impianto in Idaho, e sta
guardando ad altre opportunità più lontane come la Gran Bretagna ma
«la cosa più importante resta sempre la ricerca della formula
perfetta, che è semplice come solo lo yogurt può essere».
Il piccolo produttore che infastidisce i giganti
Visto il successo del marchio Chobani (latte di qualità, 0 % di grassi
con più proteine e venduto a un prezzo doppio di quello normale) negli
Stati Uniti due giganti come Danone e General Mills sono dovuti
correre ai ripari per riacquistare le quote di mercato del re turco
dello yogurt greco, che secondo Euromonitor detiene ormai il 18% del
business nel suo Paese d'adozione. (L.B.)
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