Metti mi piace

19 mar 2012

Pechino: figlio di un leader si schianta con la sua Ferrari e la parola viene censurata sul web

L RAGAZZO È MORTO E DUE AMICHE CHE ERANO CON LUI SONO RIMASTE FERITE

Pechino: figlio di un leader si schianta con la sua Ferrari e la parola viene censurata sul web

Digitare il termine Ferrari su un motore di ricerca in Cina al momento non produce risultati

MILANO - Un incidente stradale che ha avuto immediate conseguenze politiche. Con risvolti anche paradossali. Tutto ha inizio a Pechino, dove nella notte tra sabato e domenica una Ferrari nera si è schiantata contro il muro di un sottopassaggio del quartiere di Wudaukou, sul quarto anello, una delle arterie della metropoli.

ALLA GUIDA IL FIGLIO DI UN LEADER - Secondo «New Tang Dinasty Tv», un'emittente di Hong Kong, alla guida della Ferrari c'era il figlio ventenne di un leader: il ragazzo è morto, le due ragazze che si trovavano in auto con lui sono rimaste gravemente ferite. Sull'incidente si è abbattuta la scure della censura: al momento la parola «Ferrari» risulta bloccata sul web in Cina. Fonti ufficiali come l'agenzia di stampa ufficiale, Xinhua, e il Quotidiano del Popolo hanno dapprima diffuso la notizia senza fornire particolari e l'hanno successivamente cancellata nel giro di qualche ora. Su «Weibo», il «Twitter» cinese, l'argomento è stato il più cliccato fino all'intervento della propaganda, che ha bloccato i commenti di chi s'interrogava sull'identità del ragazzo.

TESTIMONIANZA - Un sito di informazioni di Taiwan, www.cnyes.com, riporta le dichiarazioni di Shen, un testimone presente all'incidente: la Ferrari procedeva a velocità elevatissima e dopo lo schianto il conducente è stato sbalzato fuori dalla vettura. L'identità della vittima è ancora sconosciuta, la censura sembra essersi mossa con tale rapidità per evitare nuovi attacchi ai figli dei leader del Partito, da tempo sotto i riflettori per il loro stile di vita lussuoso e dissoluto. Un incidente di circa un anno fa aveva infatti già provocato numerose polemiche. Nel dicembre 2010 Wang Ke e Wang Shuo, rispettivamente figlio di un potente uomo della finanza e di un ricchissimo imprenditore immobiliare, avevano ingaggiato un duello automobilistico su un rettilineo pedonale di Pechino. Le due auto, entrambe con targa governativa, si erano scontrate e incendiate. Uno dei rampolli aveva dapprima minacciato il rivale con una pistola, e aveva poi ordinato al servizio di sicurezza dell'azienda del padre di distruggere le telecamere di sorveglianza della zona. Anche Bo Guagua, figlio di Bo Xilai, l'ex leader di Chongqing sospeso dalla sua carica giovedì scorso, è stato al centro di voci e accuse. L'opinione pubblica cinese - che cerca spesso di manifestare la sua insoddisfazione attraverso il web - lo accusa di frequentare costosi college all'estero come Harvard e Oxford, e di frequentare i locali più esclusivi della capitale al volante di una Ferrari.

Nessun commento: