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14 mar 2011

Sim false, indagati Luciani e Ruggiero Truffa aggravata ai danni dello Stato

Il direttore generale "in pectore" e l'ex amministratore delegato iscritti nel registro dell'inchiesta coordinata dal pm milanese Alfredo Robledo. Responsabili, per i ruoli occupati, del giro di sim intestate a identità fittizie e ricaricate con pochi euro per aumentare la quota di mercato della compagnia e garantirne la leadership 

ROMA - Luca Luciani, manager responsabile della divisione brasiliana del gruppo Telecom indicato come nuovo direttore generale dai soci della compagnia 1 di telecomunicazioni, è stato iscritto nel registro degli indagati dal pm milanese Alfredo Robledo nell'ambito dell'inchiesta su un giro di migliaia di sim false 2 che coinvolge la società di telecomunicazioni. Le ipotesi di reato a suo carico sono false comunicazioni, ostacolo all'autorità di vigilanza e truffa aggravata ai danni dello Stato. Le stesse accuse sono contestate a Riccardo Ruggiero, ex amministratore delegato di Telecom. I due indagati oggi hanno subìto la perquisizione da parte della Guardia di Finanza. 

L'inchiesta sulle false sim, sovrapprodotte e intestate a nomi di fantasia per aumentare il fatturato dell'azienda, è nata da un rapporto della società di consulenza Deloitte, commissionato dal consiglio di amministrazione di Telecom Italia guidato da Franco Bernabè per far luce sulla gestione precedente. Se Ruggiero finisce nel registro degli indagati in quanto "mente" della gestione operativa Telecom in quanto amministratore delegato nel periodo passato al vaglio dal rapporto, Luciani paga per la sua "consapevolezza" del fenomeno quando in Telecom era il responsabile delle vendite.


Nel 
rapporto Deloitte si parla proprio di "consapevolezza del fenomeno" in merito alla falsificazione delle sim card all'interno della compagnia. L'ipotesi investigativa su cui ha lavorato la procura di Milano è che Tim abbia intestato irregolarmente milioni di sim e le abbia mantenute in vita con ricariche minime per certificare una quota di mercato tale da garantirle la leadership in Italia nella telefonia mobile. 

Il Rapporto Deloitte analizzava il periodo 2005-2007. Dalle testimonianze ai consulenti degli "audit" interni e dalle dichiarazioni rese già alla procura di Vicenza, che aveva a sua volta aperto un'inchiesta, da chi si occupava del business delle sim, in particolare sulla carenza di controlli nel sistema, emergevano chiare reponsabilità degli amministratori delegati succedutisi duarente il periodo analizzato. In paricolare, quelle di Riccardo Ruggiero, trait d'union della gestione operativa fino al dicembre 2007, data delle sue dimissioni. 

A citarlo è proprio Luca Luciani, responsabile vendite dal 2005 al 2008, nel verbale datato 13 maggio 2009: "(Sapevano delle sim) certamente, oltre a me e alla struttura da me dipendente, anche i miei superiori, inclusi gli amministratori delegati succedutisi nel tempo. (...) Ruggiero diventa l'uomo forte dell'azienda. Impone una politica commerciale spinta ed esercita pressioni finalizzate all'incremento progressivo delle quantità commerciali di vendita. Solo a partire dalla seconda metà del 2007, l'attenzione aziendale vira dal volume al valore". 

Ancor più esplicito Lucio Golinelli, dirigente responsabile dell'area "Sales Consumer" nel verbale del 26 febbraio 2009: il fenomeno "era noto in azienda fin dal 2000. (...) Rispondeva alla politica di tutte le società di telefonia mobile. Vi era l'interesse ad avere il maggior numero di clienti che generassero un minimo di traffico, da cui una forte spinta su volumi acquisitivi ingenti". Così anche Gabriele Della Vedova, responsabile "Sales support e process" nell'interrogatorio del 10 febbraio 2009: "La struttura centrale era perfettamente a conoscenza di fittizie intestazioni di schede a nomi di fantasia, come Pippo, Pluto, Paperino, per struttura centrale intendo l'azienda stessa, a partire dal Top management".

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