Tra le figure più richieste ci sono soprattutto gli operai specializzati ma un quarto delle nuove assunzioni riguarda anche profili qualificati e dirigenti anche se, per questa classe, rispetto al trimestre scorso non registra alcun miglioramento. Sono circa ventimila le entrate in azienda che riguardano impiegati e professionisti del commercio e dei servizi. In questo caso, rispetto alle entrate di fine 2010, si regista una flessione pari a 5 mila unità. Nel personale impiegatizio i più ricercati sono gli addetti alla segreteria mentre tra i professionisti del commercio e dei servizi, spiccano i commessi, i cuochi e i camerieri (vedi tabella).
Tra le professioni tecniche e quelle scientifiche, le figure più dinamiche sono quelle dei tecnici amministrativi e finanziari. Le piccole e medie imprese nel primo trimestre 2011 ne intendono assumere 7.300. Nuove assunzioni di un certo rilievo anche per i tecnici del marketing e per i tecnici dell'industria e disegnatori.
Più in generale, le assunzioni insistono nell'area della produzione dove si concentrano più di sei nuove entrate su dieci. Interessa l'area commerciale e delle vendite un altro 8,4 per cento del totale dei neo-assunti del primo trimestre del 2011. Seguono l'area amministrativa (il 7,3 per cento) e le aree tecniche e della progettazione (6,4 per cento).
Quanto alle aree geografiche, la "ripresina" ci sarà soprattutto nelle imprese settentrionali, dove ci concentra il 54 per cento delle nuove assunzioni. Sono 28,1 mila le entrate programmate dalle aziende del nord ovest e 25,1 mila quelle del nord est. Al centro invece si stimano 19,5 mila nuovi posti e al sud e nelle isole 26,2 mila.
Nelle imprese e nelle costruzioni andranno quasi la metà delle nuove opportunità: 45 mila. Quasi il triplo di quante erano stimate (17 mila) in questi settori negli ultimi tre mesi del 2010. Raddoppiano il numero di assunzioni programmate anche nelle piccole e medie imprese del commercio.
A pesare sono soprattutto le piccole imprese, quelle che hanno un organico inferiore a 50 dipendenti. Da sole portano 74 mila assunzioni rispetto alle 24,5 mila delle imprese che hanno un numero di dipendenti compreso tra 50 e 249 unità.
Tra gli elementi che destano qualche preoccupazione, la continuna diminuzione della quota dei contratti "stabili". Ora nel complesso del primo trimestre 2011 rappresenta una porzione minoritaria delle nuove entrate sul mercato del lavoro. Nei primi tre mesi del 2011, solo il 42,5 per cento dei nuovi assunti ha la fortuna di firmare un contratto a tempo indeterminato. I contratti a termine sono stati il 39,6 per cento mentre un altro 10,4 per cento ha riguardato i lavoratori stagionali.
Il 45 per cento dei nuovi posti di lavoro va ai diplomati mentre solo l'8,4 per cento interesserà i laureati. Questi ultimi trovano impiego con maggiore facilità nell'ambito degli altri servizi dove la quota di laureati neo-assunti coinvolge il 13,7 per cento del totale di settore. Sono meno di uno su dieci anche nel commercio dove si concentrano l'8,8 per cento dei laureati contro un 66,6 per cento di diplomati.
Le imprese continuano a preferire figure che abbiano un'esperienza specifica nella professione o nel settore di riferimento. Il 62,1 per cento delle nuove assunzioni, scrivono gli esperti di Unioncamere, interessa persone con eperienza pregressa. Il fenomeno è evidente soprattutto nelle costruzioni (il 76,9 per cento). Solo il 15,2 per cento dei nuovi posti delle piccole e medie imprese nel loro complesso va invece a figure con un'esperienza di lavoro generica come stage o tirocini.
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