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14 mar 2011

LI USA FAVOREVOLI ALLA «NO FLY ZONE» CHIESTA DALLA LEGA ARABA Gheddafi avanza: preso il porto di Brega


I ribelli in ritirata dopo nuovi bombardamenti da parte dei miliziani. Ma Al Jazeera: «L'hanno riconquistata»

Un guerrigliero stremato a Brega (Reuters)
Un guerrigliero stremato a Brega (Reuters)
I guerriglieri dell'opposizione perdono terreno nella guerra civile in corso in Cirenaica contro le forze regolari e i miliziani al soldo di Gheddafi. Secondo un corrispondente della France Presse sul posto, decine di ribelli stanno battendo in ritirata dopo nuovi violenti bombardamenti del regime alle porte di Brega, importante porto petrolifero nella Libia orientale, circa 250 chilometri a ovest di Bengasi. Nel frattempo, gli uomini di Gheddafi hanno preso il controllo del villaggio di Al Bisher, fra Uqaylah (più a ovest) e Brega. Gli insorti che erano appostati all'ingresso di Brega sono partiti in un convoglio di veicoli diretti ad Ajdabiya, 80 chilometri più a est sulla costa in direzione di Bengasi. Sabato il braccio armato del movimento «17 febbraio» aveva già abbandonato Uqaylah, ormai nelle mani di Gheddafi, alla volta di Brega.

NOTIZIE DISCORDANTI - Gli scontri nell'area sono proseguiti per tutta la giornata. E alle notizie, riportate da diversi mezzi di informazione, di una «ritirata strategica» che avrebbe portato il fronte della resistenza a ridosso di Ajdabiya, i rivoltosi secondo Al Jazeera avrebbero infine ripreso il controllo di Brega. L'emittente cita il colonnello Hamed Al Hasi, presentato come portavoce degli insorti: «Abbiamo catturato 20 dei soldati di Gheddafi e ne abbiamo uccisi 25. Li abbiamo obbligati a ritirarsi di 20 km dalla citta», ha dichiarato l'ufficiale. La rete pan-araba sottolinea che manca una verifica indipendente di quanto gli insorti hanno rivendicato. In precdenza altre fonti avevano riportato che le truppe del Colonnello non solo aveva conquistato Brega ma stavano procedendo alla volta di Bengasi, la roccaforte dei ribelli.

GLI USA FAVOREVOLI A NO FLY ZONE - Intanto, il governo degli Stati Uniti ha diffuso un comunicato in cui accoglie con favore la richiesta della Lega araba al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite per l'istituzione di una no-fly zone sulla Libia. Secondo la Casa Bianca si tratta di un «passo importante» per aumentare la pressione internazionale sul regime di Gheddafi. Nella nota si apprende che il governo statunitense vede un chiaro messaggio da parte della comunità internazionale per la fine della violenza nel Paese colpito dalla guerra civile. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha chiesto ripetutamente a Gheddafi di lasciare il potere, ma Washington non ha voluto imporre un blocco del traffico aereo sui cieli libici in maniera unilaterale. Sia gli Stati Uniti che l'Unione europea avevano chiesto supporto ai Paesi arabi per aumentare le pressioni sul governo libico.

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