Grandi perdenti e grandi vincitori: Google ha aggiornato le formule matematiche del suo motore di ricerca per migliorare la qualità dei risultati. E l'impatto è stato subito negativo per le piattaforme su internet che pubblicano articoli prodotti a ritmo di catena di montaggio: sono le "content farm", network che forniscono quantità industriali di pagine web grazie ai contributi di un'ampia rete di collaboratori. Gli argomenti sono decisi in genere a partire dalle parole chiave più cercate conGoogle, in modo da incrementare l'efficacia della pubblicità cliccata dai lettori online.
Un cambiamento nelle formule del motore di ricerca, quindi, ha conseguenze rilevanti. Secondo la società d'analisi Sistrix, Associated Content ha perso il 97% rispetto alla visibilità precedente su internet: acquistata da Yahoo l'anno scorso, utilizza il suo network di collaboratori per produrre articoli da pubblicare sul web. Scendono nelle pagine più interne di Google o scompaiono anche gli articoli di Hubpages.
Subiscono conseguenze negative alcuni spazi del web per la condivisione, come la bacheca per presentazioni Slideshare (-56%) e 43thing (-88%). Declassato lo storico motore di ricerca per blog, Technorati (-89%) e Wikio (-94%). Ma qualche dubbio resta. Per esempio, è rimasto impigliato nella rete l'archivio SpingerLink dell'editore tedesco Springer (-88%) che mostra anteprime di studi scientifici e saggi.
Non registra danni invece eHow, anzi guadagna il 16%: è una guida online che include manuali, definizioni, link. E fa parte dell'impero di Demand Media, una "content farm" sbarcata in borsa da poco, e fino a un giorno fa al centro delle discussioni perché avrebbe rischiato di perdere terreno nei riultati del motore di ricerca. Per adesso, invece, ha vinto la sfida. Avanzano anche Wikipedia e Amazon. Ma perde visibilità Examiner.com, una rete di giornali locali online attiva soprattutto negli Stati Uniti. Il gruppo di analisti SeoClarity osserva inoltre che hanno subito una diminuzione della rintracciabilità su internet vetrine per gli acquisti come Kaboodle, Shopping.com e ShopWiki. Le modifiche riguardano soltanto gli Stati Uniti, ma saranno attivate in seguito nelle altre nazioni.
Da tempo è in corso un dibattito sulla qualità dei risultati delle ricerche online. Prima era limitato soprattutto alle riviste specializzate. Poi le critiche sono arrivate anche da blogger appassionati di tecnologia. Google deve rincorrere gli aggiornamenti in tempo reale pubblicati nei social network, come twitter: già da alcuni mesi ha varato il progetto Caffeine per accelerare la segnalazione di nuovi risultati nelle sue pagine attraverso un monitoraggio più rapido e constante del web. Ma la moltiplicazione delle "content farm" inonda internet con articoli di scarsa qualità, legati alle parole chiave più cercate. Google è intervenuto al cuore delle sue tecnologie per migliorare la qualità. Ma serviranno giorni per capire le conseguenze dei cambiamenti negli algoritmi.
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