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20 mar 2011

Gheddafi: L'Italia ha tradito. Napolitano: Non siamo in guerra

La Russa: Otto aerei italiani pronti a colpire. I lealisti riprendono Misurata. Frattini: Intervento inevitabile

Gheddafi: L'Italia ha tradito. Napolitano: Non siamo in guerra
Roma, 20 mar. (TMNews) - "Non siamo entrati in guerra. Siamo impegnati in un'azione autorizzata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al suo arrivo al museo del risorgimento a Milano, poche ore dopo che il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha annunciato di aver messo a disposizione otto aerei pronti a prendere parte alle azioni della coalizione nella missione "Odissea all'alba".

Il leader libico Muammar Gheddafi, intanto, è tornato minacciare l'Occidente e in particolare l'Italia: "Italia, sei una traditrice", ha detto il colonnello durante il suo messaggio audio nel quale ha minacciato l'Occidente e ha promesso una guerra "lunga" che i "barbari e terroristi" perderanno.

E mentre sei caccia F16 della flotta aeronautica danese sono decollati dalla base militare americana di Sigonella, in provincia di Catania, La Russa ha annunciato che "ieri sera intorno alle 23 abbiamo avuto una richiesta formale di aerei da parte degli altri Paesi della coalizione e dalle 23:59 abbiamo dato la disponibilità di otto aerei trasferendone il comando al comando della coalizione". Si tratta di "quattro caccia con il compito di contraerea e di quattro tornado del tipo in grado di neutralizzare i radar. A questi è possibile si aggiungano altri assetti ma per il momento ci sono questi otto aerei a dispozione della coalizione. Da questo momento quindi i quattro tornado potrebbero essere impiegati in qualsiasi momento" per sorvolare la Libia.

Per il ministro degli Esteri Franco Frattini l'Italia "non può essere seconda a nessuno nell'impegno per il rispetto dei diritti umani" e per questa ragione partecipa a pieno titolo alla missione militare internazionale contro il regime di Muammar Gheddafi. Secondo il titolare della Farnesina, l'Italia "non poteva rimanere indifferente". "Non avremmo potuto non intervenire", ha commentato.

Intanto il ministero della difesa di Tripoli sta preparando un piano "per armare più di un milione di uomini e donne" contro gli occidentali che hanno bombardato il Paese, definiti "crociati", "barbari, terroristi, mostri" dal colonnello Muammar Gheddafi. Lo ha riferito l'agenzia Jana, citando fonti ufficiali di Tripoli. Il piano, ha spiegato l'agenzia, dovrebbe essere pronto in poche ore. E le forze lealiste sono entrate a Misurata, secondo la Bbc.

Sul campo, dopo una pausa di poche ore, sono ripresi i raid aerei della coalizione internazionale contro gli obiettivi sensibili del regime libico. Almeno 19 aerei americani, tra cui gli invisibili Stealth, hanno compiuto incursioni questa mattina, sganciando almeno 40 bombe. E anche i Rafale francesi sono stati impegnati in diverse operazioni nei cieli sopra la Libia. Decine di veicoli militari delle truppe fedeli al colonnello sono stati colpiti e distrutti. La prima fase dell'operazione "Odissey Dawn" (Odissea all'alba) è stata un successo, "è stata stabilita la no fly zone", ha confermato l'ammiraglio Mike Mullen, capo degli Stati Maggiori riuniti Usa, spiegando che i raid sono riusciti a fermare l'avanzata degli uomini di Gheddafi verso Bengasi, dove negli scontri di ieri sono morte almeno 90 persone.

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