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7 mar 2011

Dimmi chi c'è dietro il nickname Costa caro l'amore online

Altroconsumo ha analizzato 12 delle più popolari piattaforme sul web per la ricerca dell'anima gemella. Risultato: informazioni poco chiare e molti punti oscuri, dai prezzi per i servizi presentati invece come gratuiti alla mancanza di controllo sull'identità di chi si iscrive. Col rischio di brutte sorprese


ROMA - Cercare l'amore in rete può costare caro, molto caro. Dietro ai siti che propongono di incontrare sul web l'anima gemella con pochi clic, comodamente seduti alla propria scrivania, si nascondono rischi e zone d'ombra che possono trasformare un gioco o per qualcuno il sogno di una vita in un'esperienza spiacevole, se non pericolosa. A indagare il mondo del dating online èAltroconsumo 1, con un'inchiesta che esamina i principali siti, selezionati inserendo la parola "incontri" sui motori di ricerca più usati fra dicembre 2010 e gennaio 2011. Risultato? Altro che apostrofi rosa e appuntamenti a lume di candela: una giungla di fumosità, informazioni mancanti o volutamente poco chiare a partire dai costi, violazioni dei diritti del consumatore e mancanza di controlli sull'identità di chi si iscrive, che può spacciarsi per chi vuole senza alcun rischio di essere scoperto. Come dire che l'uomo che si presenta come quello dei vostri sogni potrebbe in realtà essere la compagna di classe di vostra figlia, registratasi come Marco, se non qualcuno di più inquietante. 


Il primo problema sottolineato da Altroconsumo nella sua inchiesta per i 12 siti presi in esame, tutti dedicati alla ricerca di un partner stabile - e sono nomi noti come Meetic, Onedate e Supereva - è l'impressione, nella maggior parte dei casi, di poter accedere a un servizio gratuito che permette di poter fare tutto. Quell'"iscriviti gratis" certo è invitante, 
ma il prezzo da pagare salta poi fuori nel momento in cui si cerca effettivamente di mettersi in contatto con qualcuno per un potenziale appuntamento. Il più caro è Parship, con un costo annuo di abbonamento di 298,80 euro, il più economico Zonaincontri a 48 euro per due anni. Ma capire quanto si deve effettivamente sborsare per il servizio è tutt'altro che facile: Meetic, ad esempio, propone una offerta speciale di 12,90 euro al mese ma nasconde a caratteri minuscoli che l'abbonamento è in realtà semestrale: si parte quindi da oltre 77 euro. Spesso poi non è chiaro come disdire il servizio, o che l'abbonamento si rinnova automaticamente se non viene esplicitamente sospeso. 

Altrettanto 'opaco' è capire con chi si ha a che fare: quando ci si iscrive, si sottoscrive un contratto con la società che gestisce il sito, non con il sito stesso. Sarebbe quindi essenziale che i dati dell'azienda fossero disponibili agli utenti, ma così non è. Quando ci sono, non sono mai in evidenza. In quattro casi sui 12 esaminati, denuncia l'associazione in difesa dei consumatori, non c'erano proprio e bisognava andarle a scovare all'interno delle condizioni di vendita. 

Difficile, se non impossibile, sapere poi chi si nasconde dietro alle identità degli utenti. La registrazione è molto semplice: si richiedono informazioni di base, tipo uomo o donna, data di nascita, indirizzo email. Mai dati più vincolanti come un numero di telefono, un indirizzo o un codice fiscale. E non c'è alcun controllo se quanto scritto sia vero o meno: chiunque può iscriversi con una identità falsa, scrive Altroconsumo: tutti i siti analizzati nell'inchiesta prendono punteggi dal mediocre al pessimo in materia di sicurezza e completezza del processo di registrazione. E la stessa foto è stata vista associata a profili e identità diverse.

Se son rose fioriranno. Ma se dovessero marcire anzitempo ovvero qualcosa andasse storto con il cuore solitario incontrato in rete e si dovesse affrontare una controversia legale, la brutta sorpresa è che il foro competente non è quello del consumatore, come stabilito da direttive europee, ma quello del luogo in cui ha sede l'azienda: una violazione dei diritti del consumatore, che magari non si è neanche reso conto di aver aderito a un sito non italiano, ma con sede in Gran Bretagna o Germania. Non solo: l'utente deve anche accettare condizioni contrattuali - come quelle che regolano i tempi del diritto di recesso, ad esempio - che non rispettano la legge italiana. 

In rete ognuno ha diritto di presentarsi come vuole, ma c'è un problema di sicurezza per siti come questi che hanno lo scopo di far incontrare persone nella vita reale, conclude Altroconsumo. In fondo per evitare brutte sorprese e poter rintracciare i cuori solitari basterebbero pochi dati identificativi che l'azienda 

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