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26 feb 2011
Vita, opere e miracoli di Silvio
Nato davanti a una sede del Pci. Cresciuto all'ombra della Banca Rasini (che Sindona definì «la banca della mafia»). Giovane palazzinaro con «buoni agganci» nell'amministrazione e nella politica. Poi la tv, all'ombra di Craxi. I soldi. I debiti. Fino alla «discesa in campo».
Sotto il segno della Bilancia
Silvio Berlusconi nasce il 29 settembre 1936, sotto il segno zodiacale della Bilancia (ascendente Bilancia) in una abitazione al numero 60 di via Volturno, a Milano. Suo padre Luigi Berlusconi è un funzionario della Banca Rasini. Sua madre Rosa Bossi è casalinga. In seguito nasceranno la sorella Antonietta (1943) e il fratello Paolo (1949). I Berlusconi sono una tipica famiglia della piccola borghesia milanese alle prese con i problemi del dopoguerra.
Dai salesiani
Dopo la licenza elementare, a 12 anni Berlusconi viene affidato ai padri salesiani e nel vecchio convitto ristrutturato di via Copernico 9, a Milano, svolge gli studi sino a quando, diciannovenne, ottiene la maturità classica. I suoi ex compagni di scuola ricordano come Berlusconi facesse i compiti in un baleno e poi aiutasse i vicini di banco pretendendo in cambio caramelle, oggettini, di preferenza 20 o 50 lire.
Le navi da crociera
Finito il liceo classico nell’istituto religioso dell’Opera salesiana, Silvio Berlusconi si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Statale di Milano. Per guadagnare qualche soldo si fa pagare piccole commissioni per la famiglia e vende aspirapolveri al vicinato. Al terzo anno di studi universitari trova lavoro in una impresa edile (la Immobiliare costruzioni). D’estate si imbarca sulle navi da crociera della compagnia Costa dove, durante le traversate nel Mediterraneo, fa l’animatore di bordo, l’intrattenitore, racconta barzellette e recita sketch, canta canzoni. Con lui, Fedele Confalonieri al pianoforte.
La laurea
Nel 1961 Berlusconi consegue la laurea in Giurisprudenza, a 25 anni, con una tesi dal titolo “Il contratto di pubblicità per inserzione”, relatore il docente Remo Franceschelli, voto 110 e lode. Con la tesi Berlusconi vince un premio di 2 milioni messo in palio dall’agenzia pubblicitaria Manzoni di Milano. Il giovane neolaureato riesce subito dopo a evitare il servizio militare.
Il primo matrimonio e la Cantieri riuniti srl
A inizio anni Sessanta, Berlusconi conosce Carla Elvira Dall’Oglio, nata a La Spezia nel 1940 e trasferitasi con i suoi a Milano. I due si sposano nel marzo 1965 e dalla loro unione nascono i figli Maria Elvira detta Marina (1966) e Pier Silvio (1969). Berlusconi si mette in proprio: fonda con il costruttore edile Pietro Canali, cliente della Banca Rasini, la Cantieri riuniti milanesi srl e acquista per 190 milioni un terreno in via Alciati a Milano grazie alla fideiussione della banca di papà.
La prima Edilnord e Brugherio
Nel 1962, per costruire un quartiere residenziale da quattromila abitanti a nord di Milano, a Brugherio, Berlusconi costituisce la Edilnord sas di Silvio Berlusconi e C. dove lui figura come “socio d’opera”, mentre i capitali arrivano da Lugano, dalla Finanzierungesellschaft fur Residenzen Ag, rappresentata dall’avvocato svizzero Renzo Rezzonico. Il centro residenziale di Brugherio non si rivela un grande affare.
La seconda Edilnord e Milano 2
La Edilnord sas di Silvio Berlusconi e C. nel settembre 1968 acquista per oltre 3 miliardi di lire un’area di 712 mila metri quadrati a Segrate, alla periferia orientale di Milano, su cui realizzare il quartiere residenziale di Milano 2, una di città satellite sul modello dei complessi residenziali olandesi. Nel gennaio 1972 la “prima” Edilnord viene messa in liquidazione e entra in scena la Edilnord centri residenziali di Lidia Borsani e C., costituita nel settembre 1968. La Borsani è una cugina di Berlusconi, socia accomandataria; accomandante anche in questo caso una finanziaria svizzera, l’Aktiengesellschaft fur Immobilienlagen in Residenzzentren Ag di Lugano che fornisce il capitale iniziale. Il Comune di Segrate nel 1969 concede a Edilnord la prima licenza edilizia. Milano 2 viene completata nel 1979. Nel 1973, Berlusconi riesce a far deviare le rotte degli aerei che disturbavano il nuovo quartiere decollando dalla vicina Linate.
Italcantieri, Immobiliare San Martino, Milano 2 spa
Nel 1975 la società di costruzioni Italcantieri srl (1973), a capitale svizzero, viene trasformata in spa e vede Silvio Berlusconi assumerne la presidenza societaria. Dal gennaio 1978 viene liquidata la Edilnord per fare posto alla Milano 2 spa, una società costituita a Segrate grazie alla trasformazione della Immobiliare San Martino spa amministrata a Roma da Marcello Dell’Utri (dal 1974) con soci fondatori Servizio Italia fiduciaria spa e Società azionaria fiduciaria spa. Nel luglio 1978, il capitale della Milano 2 spa viene portato a 2 miliardi.
La Fininvest, Milano 3, la Sardegna
A metà anni Settanta a Roma nasce la Fininvest, con soci fondatori le stesse società che hanno costituito la Immobiliare San Martino divenuta poi Milano 2 spa: Servizio Italia e Saf. Nel 1979 la Fininvest Roma srl incorpora la Fininvest Finanziaria d’Investimenti spa di Milano e la sede è trasferita a Milano. Nel consiglio d’amministrazione siedono il presidente Silvio Berlusconi, il fratello Paolo e il cugino Giancarlo Foscale. Capitale sociale 52 miliardi, con le quote intestate alle due società fondatrici, fiduciarie della Banca Nazionale del Lavoro. Tra il 1979 e il 1990 Berlusconi realizza a Basiglio una nuova cittadella residenziale, Milano 3, il centro commerciale Il Girasole a Lacchiarella e progetta il villaggio residenziale Costa Turchese, a sud di Olbia, in Sardegna. In questo periodo ha contatti d'affari con il faccendiere Flavio Carboni.
La villa di Arcore, Veronica Lario e la P2
La società Immobiliare Idra srl, nata a Roma nel 1980, acquista a prezzi vantaggiosissimi una villa con parco ad Arcore, ex dimora dei Casati Stampa. Berlusconi vi trasferisce la sua residenza privata. Sempre nel 1980 Berlusconi incontra una giovane attrice bolognese, Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, nata nel luglio 1956, con la quale inizia una relazione extraconiugale che si sviluppa tra la villa in via Rovani 2 a Milano e i week end a Saint Moritz e Portofino. Nel marzo 1981 vengono scoperte le liste della loggia massonica P2 di Licio Gelli. Silvio Berlusconi risulta affiliato alla loggia dal 26 gennaio 1978, con la tessera numero 1816. La relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2 segnalerà: «Alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi) trovano appoggi e finanziamenti al di là di ogni merito creditizio». Nel 1985 Berlusconi si separa dalla signora Dall’Oglio. Un anno e mezzo prima aveva avuto da Veronica Lario la figlia Barbara. Nel 1986 nasce Eleonora e nel 1988 il quinto figlio di Berlusconi, Luigi. Veronica Lario, divenuta la seconda moglie di Silvio Berlusconi, e i suoi tre figli, vivono nella settecentesca villa dei Visconti a Macherio. Nella villa di Arcore, invece, vivono i due figli nati dal primo matrimonio. Ad Arcore viene ad abitare il boss di Cosa nostra Vittorio Mangano.
Canale 5 e la notte di San Valentino
Nel 1977 Berlusconi entra nel consiglio d’amministrazione del deficitario Giornale Nuovo di Indro Montanelli. Nel 1978 rileva il Teatro Manzoni di Milano, in crisi. Ma il suo nuovo business è la tv: a Milano 2 aveva già creato la sua prima tv via cavo, Telemilano, che dal 1974 aveva iniziato a trasmettere come «tv condominiale»; nel 1979 costruisce un circuito televisivo nazionale, che sarà alimentato da Publitalia 80, la concessionaria che raccoglie pubblicità. Il 14 febbraio 1983, nel corso di un blitz delle forze dell’ordine che passa alle cronache come la «notte di San Valentino», vengono arrestati a Milano imprenditori considerati i colletti bianchi della mafia; la Banca Rasini, con la quale Berlusconi era da sempre in stretti rapporti, è indicata come implicata nel riciclaggio di denaro sporco.
Il Decreto Berlusconi, il Milan, la Mondadori e la legge Mammì
Negli anni Ottanta, dopo aver lanciato Canale 5, la Fininvest di Berlusconi acquista Retequattro dalla Mondadori e Italia 1 dalla Rusconi. In mancanza di leggi sulle tv e grazie agli appoggi politici, Berlusconi cresce fino a insidiare il monopolio Rai. Nell’ottobre 1984 le tre reti Fininvest sono oscurate dai pretori di Roma, Torino e Pescara per avere illegittimamente trasmesso su tutto il territorio nazionale. Quattro giorni dopo Bettino Craxi, amico di Berlusconi e presidente del Consiglio, vara un decreto legge (che passerà alla storia come «decreto Berlusconi») che consentirà alla Fininvest, in assenza di una legge sulle emittenze, di riprendere le trasmissioni su tutta Italia. Nel 1986 Silvio Berlusconi diviene proprietario e presidente del Milan. Tra il 1988 e il 1989, la Mondadori passa dalle mani di Carlo De Benedetti a quelle di Silvio Berlusconi, che nel 1990 diviene presidente della casa editrice. Dopo un lungo contrasto nelle aule di tribunale, nell’aprile 1991 è firmato l’accordo che assegna la Mondadori alla Fininvest. Nel corso degli anni Ottanta le attività imprenditoriali di Berlusconi si estendono alla produzione e distribuzione cinematografica e alla gestione delle sale. Nell’agosto 1990, dopo polemiche e contrattazioni senza fine, il Parlamento approva la legge Mammì sulla regolamentazione del settore televisivo. La legge garantisce a Berlusconi la proprietà di tutti e tre i suoi network e l’egemonia nella raccolta pubblicitaria; vieterebbe alla Fininvest il controllo del Giornale di Montanelli, ma Berlusconi la aggira cedendolo nel 1992 al fratello Paolo. Nell’autunno 1990 ottengono la concessione governativa altri tre canali (le pay-tv Tele+1, Tele+2 e Tele+3), controllati da Berlusconi attraverso prestanomi.
I debiti e l’ingresso in politica con Forza Italia
Dopo il 1992 le inchieste di Mani pulite portano alla dissoluzione dei partiti che erano stati vicini a Berlusconi. La Fininvest è oberata dai debiti. Le banche creditrici pretendono una sorta di commissariamento: ai vertici dell'azienda s'insedia il manager Franco Tatò. Berlusconi, spinto da Marcello Dell'Utri, crea un suo partito, Forza Italia.
Le elezioni del 1994, del 1996 e del 2001
Forza Italia vince le elezioni politiche del 27 marzo 1994, grazie all'accordo con la Lega di Umberto Bossi e la destra post-fascista di Gianfranco Fini. L’11 maggio 1994 Silvio Berlusconi diventa presidente del Consiglio alla guida di un governo di centrodestra. Nel giugno 1994, alle elezioni europee, Forza Italia raggiunge il 30,6 per cento dei voti. Nel dicembre 1994 la Lega nord provoca la crisi e la caduta del governo. Il 21 aprile 1996 alle elezioni politiche Berlusconi è sconfitto dalla coalizione di centrosinistra dell’Ulivo guidata da Romano Prodi. Rilegittimato da Massimo D'Alema come «padre costituente» nella Commissione bicamerale, Berlusconi cresce, raccoglie successi alle elezioni europee e regionali e si prepara alle politiche del 13 maggio 2001, candidandosi per la terza volta a presidente del Consiglio. (mm)
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