Il conduttore di «Agorà» su Raitre: «Non guardo più il tg1, seguo solo il Tg della 7 di Mentana»
«Serve disarmo politici-direttori»
di Paolo Conti
ROMA - «I politici italiani , primo tra tutti Berlusconi, che è il protagonista; devono smetterla di inviare questi "videomessaggi alla nazione". Lasciamoli a Bin Laden, a Gheddafi…». Così Andrea Vianello, conduttore di <Agorà> al mattino di Raitre dal lunedì al venerdì («amo molto questo programma che ora sta ottenendo un clamoroso successo, venerdì abbiamo registrato il 12% di share»). E aggiunge, sempre in difesa del lavoro giornalistico: «Propongo un disarmo bilaterale tra i politici e i direttori dei tg. Basta con le "faccette" e le "frasette" registrate senza un giornalista che ponga una domanda ma solo davanti a un microfono e a una troupe televisiva costretta spesso a fare un lavoro che non è il suo. Quelle non sono interviste ma piccoli pezzi di propaganda».
In quanto a Mi manda Raitre, che ha condotto per anni: «Si tratta del grande amore della mia vita professionale ma ora amo moltissimo "Agorà" ed è bene, nella professione, saper abbandonare anche una casa molto amata e comoda». Molto polemico col Tg1: «Ho un rammarico, non vedo più il tg1, la sera seguo Il Tg7 di Enrico Mentana. Rispetto il lavoro di Augusto Minzolini, ma non trovo più la completezza del tg della mia rete ammiraglia. Dico mia, perché mi sento un'aziendalista, sono entrato alla Rai per concorso…»
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