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23 feb 2011

Rai, Masi a rischio per la satira a Sanremo

NEL PDL CONTESTANO AL DIRETTORE GENERALE LA GAG DI LUCA E PAOLO SUL CAVALIERE E FINI

Possibili nuovi incarichi per il dg Rai. E per sostituirlo spunta il nome di Novari, di 3 Italia

ROMA - La Rai è imprevedibile. Nelle aziende tradizionali si allontana un top manager dopo un insuccesso. A viale Mazzini può capitare che il direttore generale rischi di dover traslocare dopo uno dei Festival di Sanremo di maggior successo di pubblico (e in parte anche di critica) degli ultimi tempi. Mauro Masi non dovrà fronteggiare nei prossimi giorni un problema legato agli ottimi ascolti Rai. Ma potrebbe pagare il prezzo del duetto del «Ti sputtane rò» cantato martedì 15 scorso da Luca e Paolo e interamente dedicato al duello politico Berlusconi-Fini («Ti sputtanerò, con certi filmini che darò alla Boccassini dove ci sei tu e le mostrerò donne sopra i cubi e ci metto pure Ruby e ti fotterò». «Ti sputtanerò, sarà un po' il mio tarlo con la casa a Montecarlo dei parenti tuoi». «Ti sputtanerò, farò l'inventario con Noemi e la D'Addario dei festini tuoi»...)

Silvio Berlusconi sarebbe andato su tutte le furie. Traccia visibile del malcontento del presidente del Consiglio, la gelida dichiarazione di Antonio Verro, consigliere di amministrazione Rai, vicinissimo a Berlusconi: «Una satira politica da televisione commerciale non adatta ad una platea così vasta ed eterogenea come quella del Festival che fa servizio pubblico. Il direttore generale mi ha dato rassicurazioni sul fatto che le questioni che in questi giorni hanno interessato la direzione artistica del Festival verranno portate all'attenzione del prossimo consiglio di amministrazione». Proprio quel passaggio, una richiesta esplicita di chiarimenti a Masi, prefigura il clima che si respirerà domani, giovedì in Consiglio di amministrazione. Chi è vicino a Berlusconi (secondo il tam tam di viale Mazzini si tratterebbe soprattutto del ministro Paolo Romani) avrebbe considerato l'episodio sanremese la goccia capace di far traboccare il vaso del malcontento verso Masi. 

Ecco l'accusa del Pdl: ci dici di non riuscire a controllare Santoro perché c'è una sentenza del giudice, lo stesso problema c'è per Paolo Ruffini a Raitre ma non è possibile che tu non sia in grado di non far attaccare Berlusconi nemmeno a Sanremo e su Raiuno, rete filo-governativa per eccellenza. Masi ha smentito qualsiasi voce di sue possibili dimissioni. Ma secondo altri si sarebbe già aperta una caccia alla collocazione alternativa (Eni?) per il direttore generale. Si delinea il possibile identikit del suo successore che potrebbe corrispondere a Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia. Comunque giovedì sarà un Consiglio Rai anomalo e senza maggioranza di centrodestra. Sulla testa di Angelo Maria Petroni e di Giovanna Bianchi Clerici pende la minaccia di una sanzione di 200 mila euro della Corte dei Conti per aver votato nell'agosto 2005 la nomina a direttore generale di Alfredo Meocci, incompatibile in quanto fresco ex membro dell'Autorità per le Telecomunicazioni. Finché non si sarà chiarito il nodo hanno fatto sapere che non parteciperanno ai lavori del Cda.

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