Il premier non è presente anche se i suoi legali non hanno presentato legittimo impedimento. Il Cavaliere: "Solo processi mediatici. I miei avvocati mi impediscono di essere presente". "Non ho il telefonino perché mi intercettano". Poi attacca toghe e Fini: "Un patto per non fare le riforme della giustizia". Ghedini: "Verosimilmente sarà in aula la prossima volta". Sabato prenderà il via anche il dibattimento su Mediatrade e l'11 marzo si riapre il caso Mills. Poi, il 6 aprile, la prima udienza per Ruby
MILANO - Folla di cronisti, fotografi e operatori televisivi davanti all'aula della Corte d'assise d'appello di Milano dove è ripreso il processo sui fondi neri dei diritti tv Mediaset. Silvio Berlusconi, accusato di frode fiscale, non si fa vedere ma si fa sentire. Rilasciando dichiarazioni per tutta la mattina nel corso delle varie iniziative a cui interviene. Tornando a calcare la mano sulle riforme della giustizia, attaccando toghe e Fini, puntando il dito sulle intercettazioni ("per colpa delle intecettazioni non ho più il telefonino. Questo non è un paese civile") e chiamando in causa anche il Colle: "Se una legge non piace al capo dello Stato e al suo staff, quella legge torna alla Camera e al Senato. Se invece non piace alla Corte costituzionale, la respinge". Dal Colle al Parlamento: "'Lavorano al massimo 50 persone tutti gli altri stanno li', fanno pettegolezzo e poi seguono ciò che dice il capogruppo". Infine lo sfogo: "Ne ho piene le scatole e non vedo l'ora di tornare a fare il cittadino privato. Ma se vado via anche il 51% degli italiani che mi stima penserebbe che ho disertato". Non posso lasciare perché altrimenti avrei il giudizio negativo del 100% degli italiani".In aula, invece, ci sono i due difensori del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo. Gli stessi che, garantisce Berlusconi "gli hanno impedito" di andare in aula oggi. Il premier, comunque, ostenta tranquillità: "Sono solo processi mediatici, spero che, come gli
altri 24 processi, anche questo finisca. Sono l'uomo più processato d'Italia per i processi ho avuto 2952 udienze. Quando mi dicono di farmi processare penso 'perdonali perché non sanno quello che dicono" dice il premier durante un'iniziativa del Pdl.
Questa prima udienza è dedicata solo alla stesura del calendari: il premier è dichiarato contumace perché non è in aula e non ha presentato legittimo impedimento. Alla fine il dibattimento è stato rinviato all'11 aprile. "E' verosimile che quel giorno il premier sarà in aula" dice Ghedini. Entro il 31 marzo, inoltre, le difese dovranno presentare un elenco particolareggiato dei testi con la spiegazione delle domande da porre a chi verrà a deporre. Ed è già tempo di schermaglie processuali: "'E' una situazione di eccezionale gravità, ci impediscono la difesa" afferma Ghedini riferendosi al fatto che il tribunale ha chiesto alla difesa del premier di ridurre le liste dei testimoni. Mentre Berlusconi rivela: "La legge sulla giusta durata del processo ce la chiede l'Europa che ci condanna sempre perchè abbiamo i processi troppo lunghi. Il fatto che ne avrei qualche beneficio anch'io che sono l'unico e insuperabile indagato della storia dell'umanità, di tutti i tempi, fa si che non vogliano questa legge anche se è giusta". Poi arriva l'affondo sul dl intercettazioni che il Cavaliere ha molto a cuore: "C'era un patto con la magistratura e l'Anm, e questo spiega perché non siamo riusciti a fare una legge sulle intercettazioni che è un'esigenza assoluta".
Il processo. "Dobbiamo riprendere le fila di una complicata istruttoria". Con queste parole, il presidente del collegio della prima sezione penale, Edoardo D'Avossa ha dato il via ai lavori d'aula. Con la ripresa del processo Mediaset parte il tour de force giudiziario di Berlusconi, imputato anche per i casi Mediatrade, Mills e Ruby. Al centro del dibattimento di oggi la vicenda sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset a partire dal 1994. Irregolarità che, secondo l'accusa, avevano lo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri: davanti ai giudici della prima sezione penale Berlusconi risponde di frode fiscale. Oltre a lui, tra gli altri 11 imputati, figurano il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, il produttore statunitense Frank Agrama definito "socio occulto" del presidente del Consiglio, Paolo Del Bue di Arner Bank e l'avvocato inglese David Mills.
Le rogatorie. Il pm, Fabio De Pasquale ha chiesto al tribunale di sentire tre testimoni per rogatoria a Monaco. Si apre così sul tema delle rogatorie all'estero la prima udienza dopo la sospensione stabilita, nell'aprile scorso, dalla Corte Costituzionale per decidere sulla costituzionalità della norma sul legittimo impedimento. Le rogatorie rischiano di allungare il processo; l'accusa di frode fiscale si prescriverà per il capo del Governo nel 2012.
Mediatrade. Sabato prossimo, quando davanti al gup Maria Vicidomini comincerà l'udienza preliminare per il caso Mediatrade (video 1) - è uno stralcio dell'inchiesta Mediaset e riguarda sempre la compravendita dei diritti tv ma avvenuti in epoca più recente e da parte di un'altra società del gruppo - il capo del governo non dovrebbe presentare alcuna istanza di legittimo impedimento. Qui è imputato di appropriazione indebita e frode fiscale, insieme al figlio Piersilvio e Fedele Confalonieri (i due sono accusati solo di frode fiscale) e altre nove persone tra cui ancora Agrama e Del Bue.
Mills. Per l'11 marzo, giorno in cui si torna in aula per la presunta corruzione dell'avvocato Mills 2 - avrebbe ricevuto da Berlusconi 600 mila dollari in cambio di testimonianze reticenti nei processi sulle tangenti alla Gdf e All Iberian - il premier dovrebbe invece far valere l'impegno già fissato a Bruxelles, dove parteciperà al Consiglio d'Europa sull'economia.
Ruby. Il prossimo 6 aprile, si aprirà il procedimento sulla vicenda Ruby 3 e nel quale il capo del Governo è accusato di concussione e prostituzione minorile. Per quel giorno, però, Berlusconi dovrebbe essere in Abruzzo, in occasione del secondo anniversario del terremoto. Quindi è probabile che i legali presentino istanza di legittimo impedimento. Ghedini, annuncia che citerà come testimone della difesa la giovane marocchina "dal momento che ha detto di non avere mai avuto rapporti sessuali con il nostro assistito". Secondo il legale il premier "ha intenzione di difendersi nel processo" e non dal processo. Ironia del premier? "Il 6 aprile? Cosa c'è?".
I legali del premier. "Non mi preoccupa nessuno dei processi 4 perché li vinceremo tutti" dice Longo. Alla domanda su quale dei procedimenti lo preoccupi di più, Longo risponde: "Nessuno... Sono 13 anni che difendiamo Berlusconi. Non sono i processi che mi preoccupano". Sulla possibilità che scatti la prescrizione, il difensore del capo del governo si limita a dire: "Le prescrizioni nel nostro ordinamento sono estremamente irrilevanti".
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