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26 feb 2011

Processo Mediaset, niente impedimento

IL CAVALIERE È ACCUSATO DI FRODE FISCALE, MA LUNEDÌ NON SI PRESENTERÀ IN TRIBUNALE

I legali di Berlusconi non presenteranno istanza. E lui: «La persecuzione mi costa 340 milioni in avvocati»

Gli avvocati del premier, Pietro Longo e Niccolò Ghedini (Fotogramma)
Gli avvocati del premier, Pietro Longo e Niccolò Ghedini (Fotogramma)
MILANO - Il premier Silvio Berlusconi non presenterà alcuna istanza di legittimo impedimento per l'udienza di lunedì prossimo del processo sui diritti tv Mediaset, che lo vede imputato per frode fiscale. A quanto si è appreso, infatti, i difensori del presidente del Consiglio, Niccolò Ghedini e Pietro Longo, non hanno depositato e non intendono depositare alcuna istanza di legittimo impedimento. In ogni caso nell'udienza di lunedì Berlusconi non si presenterà davanti ai giudici. L'agenda processuale prevede un'udienza di routine, senza citazione di testi, dedicata al calendario, e la presenza del premier non è indispensabile.

PARCELLE PER 340 MILIONI - Il capo del governo, dal canto suo, continua a parlare di «persecuzione giudiziaria» e in un colloquio con alcune deputate del Pdl, subito dopo la fiducia incassata dal governo sul decreto «milleproroghe» ha fatto notare che la cosa ha anche un costo economico di tutto rispetto: «Ho speso 340 milioni di euro in avvocati, calcolate che Mondadori ne vale 360...». Sempre parlando con le parlamentari ha accennato al caso Ruby, sottolineando di non ritenere di avere commesso alcun reato: «Sarei venuto meno ai miei doveri - ha anzi aggiunto - se non avessi chiamato quella sera in Questura a Milano».

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