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26 feb 2011

Bimbo bestemmia e le maestre gli fanno lavare la bocca col sapone: denunciate

IL CASO IN UNA CLASSE PRIMARIA DELLA VAL DI SUSA

La preside e gli altri genitori difendono le insegnanti. Ma l'osservatorio sui minori: «È Medioevo»

MILANO - Un alunno di otto anni, che frequenta la terza classe di un istituto primario di Sant'Ambrogio, nella provincia di Torino, in Val di Susa, è vivace e dice parolacce, gli scappa anche una bestemmia: le sue due maestre, esasperate, decidono che è il giunto il momento di attuare un intervento formativo particolarmente «forte» e gli lavano la bocca con il sapone. Il fatto sarebbe accaduto alcuni giorni fa ed è stato denunciato dalla mamma del bambino ai carabinieri di Avigliana, che hanno immediatamente informato la Procura della Repubblica di Torino: l'ipotesi è abuso di mezzi di correzione da parte delle due insegnanti. La mamma dell'alunno si è rivolta anche all'istituto chiedendo la sospensione dal servizio delle due maestre. La preside della scuola primaria avrebbe però risposto negativamente: prima di prendere qualsiasi decisione sulle due insegnanti, che reputa delle ottime educatrici, bisognerà attendere l'esito delle indagini avviate dalla magistratura.

LA DENUNCIA - La mamma del piccolo è decisa: «Non siamo più ai tempi del ghetto. Lui ha sbagliato a dire quelle parolacce e soprattutto a bestemmiare, è un comportamento che dà fastidio anche a me», ha ribadito la madre del bambino. «Queste cose non si dicono, adesso sciacquati la bocca!», sarebbe stato il commento delle maestre che poi sarebbero passate alle vie di fatto.

LA DIFESA - In difesa delle due insegnanti la dirigente scolastica Claudia Rolando che ad allontanarle non ci pensa proprio: «Fino a quando non ci sarà una decisione della magistratura le due colleghe resteranno al loro posto, si tratta di insegnanti competenti e di grande professionalità». Ma anche le colleghe delle maestre le difendono (il bambino «insulta compagni e insegnanti e a volte volano anche le sedie») e Antonella Falchero, assessore all'Istruzione del Comune di Sant'Ambrogio, aggiunge: «Metterei la mano sul fuoco per quelle due maestre e non per spirito di corpo». Intanto il bambino non va più a scuola da quell'episodio: «Non se la sente e di notte ha gli incubi - spiega la madre - E poi non voglio che ritorni in classe se prima non verranno allontanate quelle due persone». Insiste la mamma: «Non finisce qui, mi sono rivolta a un avvocato e sto pensando di fare una causa civile».

L'OSSERVATORIO MINORI: «BASTA MEDIOEVO» - «L'episodio è da verificare, ma qualora risultasse vero ci troveremmo davanti all'ennesima lesione di diritti fondamentali perpetrati in un luogo deputato, invece, alla tutela dei bambini». Così il presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori Antonio Marziale commenta la notizia. «Un bambino di otto anni che bestemmia - afferma Marziale - non ha cognizione di causa. Certo non è da sottovalutare l'attivismo che lo sprona ad essere indisciplinato ed è bene utilizzare le tecniche più idonee per allinearlo ai principi dell'educazione, purchè queste non ledano alla sua dignità di persona». «Se, come asserito dalla madre - prosegue il presidente dell'Osservatorio - il bambino è seguito da una psicologa, ciò significa che gli insegnanti devono essere pronti e preparati a fronteggiare la situazione. È una accezione insita nel ruolo e nella vocazione di chi si propone alla società come educatore nell'era della globalizzazione, non già del medioevo». «Non c'è nulla di più sacro del rispetto dovuto ad un bambino e la gente incapace di elaborare correttamente questo concetto faccia altro nella vita, non l'insegnante. Ci poniamo con il dovuto rispetto davanti alla presunzione d'innocenza - conclude - ma chiediamo alle istituzioni preposte di prodigarsi per fare chiarezza». L'Ufficio Scolastico Provinciale di Torino ha richiesto una relazione alla dirigente della scuola elementare di Sant'Ambrogio. «Si tratta di un atto propedeutico a capire come si sono svolti i fatti - dichiara il dirigente dell'Usp di Torino Alessandro Militerno - e solo successivamente all'accertamento di quanto accaduto e delle eventuali responsabilità potremo decidere se sarà o meno il caso di adottare dei provvedimenti».

LE MAMME - Invece i genitori degli altri alunni della classe sono solidali con le due maestre denunciate. «Quanto accaduto - scrivono in un comunicato - non modifica la nostra opinione nei confronti delle insegnanti, a cui chiediamo di restare e di terminare il ciclo di studi». «I comportamenti irrispettosi e violenti di quel bambino - affermano i genitori riferendosi all'alunno punito dalle due maestre - si stavano protraendo dall'inizio dell'anno sia nei confronti delle insegnanti, sia nei confronti degli altri bambini della classe. Alcuni genitori, stanchi, avevano deciso di portare altrove i propri figli, tant'è che il numero di alunni della classe è sceso in breve tempo da 25 a 18 bambini».

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