Mucche come regalo di nozze per William e Kate

n occasione del suo matrimonio con il principe William, Kate Middleton riceverà un dono inaspettato: una mandria di mucche regalate dalla compagnia aerea sudafricana Kulula.

NOZZE A WESTMINSTER - Per quanto possa apparire bizzarro, si tratta di una tradizione africana antichissima chiamata «lobola», che prevede che il valore della sposa sia calcolato nientemeno che in mucche: più numerosi sono i bovini che le sono donati per il matrimonio, più la donna è importante. La compagnia aerea sta portando la sua campagna su Facebook chiedendo agli utenti del social network di stabilire quante mucche «vale» Kate Middleton.

LUNA DI MIELE - La compagnia aerea ha deciso che fino al giorno del matrimonio una percentuale di ogni biglietto prenotato sarà utilizzato per acquistare le mucche reali. A questo si aggiunge un accordo separato che prevede un programma per attirare la coppia in Sudafrica per la sua luna di miele, con un volo economico della compagnia aerea. Come ha dichiarato Nadine Damen, responsabile marketing di kulula: «Ammettiamolo, i matrimoni sono costosi e i tempi sono ancora duri. Con tutto lo sfarzo richiesto dai cittadini britannici, siamo certi del fatto che la coppia reale cercherà qualche affare a poco prezzo, in un clima caldo per potersi rilassare».



SCELTA ANIMALISTA - Anche quanti si preoccupano per il benessere delle mucche non hanno motivo di agitarsi. Kulula acquisterà i bovini nel Regno Unito, per evitare di traumatizzarli con un lungo viaggio per mare. Se la coppia reale accetterà l’offerta, tuttavia, è ancora da vedere. Gli sposi hanno preferito non aprire una lista nozze, benché questo non abbia arrestato il flusso di regali inviati alla residenza regale di St James’s Palace. Alcuni sono stati accettati ma altri sono stati rispediti al mittente. Una fonte interna alla famiglia reale ha dichiarato: «Sono stati offerti come un simbolo generoso di buona volontà. Ma la coppia ha come linea di condotta quella di non accettare regali da organizzazioni commerciali per il suo matrimonio».