La crisi libica si fa sentire: Madrid punta a ridurre i consumi e le importazioni. E incentiva i mezzi pubblici
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L'ESEMPIO SPAGNOLO - Il problema non è però solo italiano. Per cercare di limitare i consumi, il governo spagnolo ha deciso che a partire dal 7 marzo la velocità sulle autostrade sarà limitata a 110 chilometri orari, misura che secondo le autorità di Madrid permetterà di diminuire del 15% il consumo di benzina e dell'11% quello del gasolio. Il governo ha anche deciso di abbassare del 7% le tariffe ferroviarie del trasporto regionale, per incentivarne l'uso. Il vicepremier e ministro degli Interni, Alfredo Perez Rubalcaba, ha sottolineato come non vi siano rischi per quel che riguarda le forniture di combustibile, ma che il rialzo del prezzo del petrolio provocato dai disordini nella ragione sta facendo lievitare la spesa pubblica. Ogni 10 dollari di aumento al barile infatti costa 6 miliardi di euro l'anno in più alle casse dello Stato: la Spagna importa circa l'80% dell'energia consumata, il che la rende particolarmente vulnerabile alle fluttuazioni del mercato energetico.
DINAMICA DEI PREZZI - Tornando ai prezzi in Italia, gli aumenti hanno portato le punte massime a superare i picchi di tre anni fa, con la verde che in Campania arriva a costare 1,596 euro/litro (mentre il minimo si registra in Veneto a 1,529 euro/litro). Per il gasolio il valore massimo alla pompa si tocca in Sicilia a 1,469 euro/litro. Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,789 euro/litro registrato nei punti vendita Eni e lo 0,799 euro/litro degli impianti Q8 (0,771 euro/litro le no-logo). All'origine di questa dinamica, l'incertezza sugli approvvigionamenti delle raffinerie che ha scatenato una raffica di aumenti dei prezzi dei prodotti raffinati in Mediterraneo: la benzina ha raggiunto i 975,50 dollari la tonnellata (+11,50), il diesel i 963,25 (poco meno di 20 dollari in più).
«CONTRATTI RISPETTATI» - A rassicurare i mercati petroliferi arrivano dalla Libia alcune dichiarazioni degli insorti contro Gheddafi. Un membro della coalizione che controlla Bengasi ha annunciato che i contratti petroliferi che sono legali e nell'interesse dei cittadini libici saranno mantenuti.
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