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26 feb 2011

«Immigrati, non cedere a vittimismi» Il Viminale: «Attesi in 50mila»

IL MINISTERO DELL'INTERNO CERCA 50MILA POSTI LETTO IN TUTTA ITALIA

Napolitano: «Serve una forte solidarietà per far fronte a questa emergenza, da parte di tutti i Paesi Ue»

Il presidente della Repubblica Giorgio napolitano con il Cancelliere tedesco Angela Merkel (Reuters)
Il presidente della Repubblica Giorgio napolitano con il Cancelliere tedesco Angela Merkel (Reuters)
MILANO - Niente isterie. Sull'emergenza immigrazione determinata dalla crisi nel Maghreb «bisogna non cedere a vittimismi e allarmismi»: lo dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, prima di lasciare Berlino.

FORTE SOLIDARIETA' - Il capo dello Stato ribadisce «l'esigenza di una forte solidarietà per far fronte a questa emergenza, un'esigenza che non è solo dell'Italia o della Germania, paesi a cui non si chiede un particolare ruolo, ma di tutti. La dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri Frattini e Westerwelle va nella giusta direzione».

POLITICA EUROMEDITERRANEA - «Credo che sulla volontà di portare avanti una politica euromediterranea anche in tema di immigrazione ed asilo, che ha scarseggiato, quanto sta accadendo rappresenta una scossa talmente forte e brusca da permettere di superare le situazioni, attendismi, elusività ed ambiguità del passato»: afferma ancora il presidente della Repubblica. Il capo dello Stato puntualizza: «L'importante è che dall'Ue arrivi un forte messaggio politico di disponibilità ed impegno a cooperare per lo sviluppo dell'area del Mediterraneo, ed anche un forte rinnovato impegno per una politica comune in tema di immigrazione ed asilo».

A Lampedusa, divisa tra paura e soccorso 
ai migranti
di Domenico Affinito (Rcd)

VIMINALE - Nonostante Napolitano inviti le forze politiche a non lanciare allarmi il ministero dell'Interno si prepara al peggio. Con i Centri di accoglienza pieni ed il rischio esodo dalla Libia in rivolta, il Viminale - secondo quanto si apprende - punta a cercare strutture in tutta Italia per ospitare fino a 50mila migranti che potrebbero sbarcare nel giro di un mese. È lo scenario peggiore ipotizzato dagli esperti del ministero. «Non possiamo farci trovare impreparati in caso di emergenza», aveva detto giovedì a Bruxelles il ministro dell'Interno Roberto Maroni.

LA RUSSA - Il governo intanto rende note le prossime mosse sul fronte del recupero dei nostri connazionali in Libia: «Abbiamo notizia che nel sud est della Libia ci sono italiani che hanno finito i viveri: li recupereremo» ha detto a Sky tg 24 il ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Abbiamo già predisposto l'intervento militare per raggiungere i nostri connazionali - ha proseguito il ministro - e attendo solo il via libera della Farnesina. Non voglio, infatti, decidere da solo. La mia prima preoccupazione - ha concluso - è il recupero di tutti gli italiani che si trovano in quelle zone».

Libia, parlano i rimpatriati

REIMPATRI - Intanto altri tre C-130 dell'Aeronautica militare, con a bordo un numero ancora imprecisato di cittadini italiani e stranieri prelevati in diverse località della Libia, torneranno nel pomeriggio e in serata all'aeroporto di Pratica di Mare (Roma). Secondo quanto si è appreso, il primo velivolo dovrebbe atterrare in Italia intorno alle 16.40, proveniente da Tripoli; il secondo, da Sheba, dovrebbe arrivare intorno alle 17 e il terzo, da Amal, verso le 21-22.

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