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10 gen 2011

Referendum Fiat, sale la tensione Stella a 5 punte contro Marchionne

TENSIONE PER IL REFERENDUM SU MIRAFIORI

A Torino le offese all'ad Fiat. A Roma lunga riunione tra Fiom e Cgil. Landini: «Nessuna spaccatura»

Il manifesto di Torino con la scritta contro Marchionne (Ansa)
Il manifesto di Torino con la scritta contro Marchionne (Ansa)
MILANO - Sale la tensione a Torino a quattro giorni dal referendum sull' intesa per Mirafiori. La scritta «Marchionne fottiti» con la stella delle Br tracciata con vernice rossa è comparsa su un grande manifesto pubblicitario nel centro di Torino proprio mentre a Roma si teneva una lunga riunione delle segreterie di Fiom e Cgil presso la sede del sindacato confederale a Corso d'Italia, per cercare una linea comune da adottare in caso di un'eventuale vittoria dei «si» al referendum sul nuovo contratto per i lavoratori dello stabilimento Fiat di Mirafiori, in programma il 13 e il 14 gennaio. «Il tema non è mai stato una soluzione tecnica, ma come garantire la libertà dei lavoratori di avere un sindacato e di eleggere i propri rappresentanti» ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell'incontro. 
Tra Cgil e Fiom «non c'è nessuna spaccatura» ha assicurato dal canto suo il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. «C'è stata una discussione - ha detto Landini - rimangono delle valutazioni su quello che sarà necessario fare in futuro, ma su questo continueremo a discutere».
«Il 28 gennaio la segreteria nazionale della Cgil», ha detto ancora la Camusso, «parteciperà alle manifestazioni distribuite sul territorio per lo sciopero della Fiom ed è impegnata per la sua massima riuscita». Il leader della Cgil ha anche annunciato la sua presenza, insieme al segretario generale della Fiom Landini, alla manifestazione di Bologna che verrà anticipata assieme allo sciopero in tutta l'Emilia Romagna al 27 gennaio, per ragioni di festività. «Per noi è la prima risposta per non lasciare soli i lavoratori», ha detto Landini.
Tra le sigle non si è arrivati quindi a nessun muro contro muro. Entrambe le parti sono infatti compatte nel giudicare l'intesa negativamente, tanto che la confederazione sarà al fianco della categoria nello sciopero del 28 gennaio, con la Camusso in piazza a Bologna il 27 (in Emilia Romagna la data viene anticipata per una festività locale). La Cgil invita quindi esplicitamente i lavoratori di Mirafiori a votare no, ed anche la Fiom ammette di non poter chiedere a nessuno «di fare l'eroe» non andando a votare, pur giudicando ancora il referendum illegittimo definendo il voto «sotto ricatto». A sostegno dell'accordo si schierano però il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei, che respingono la lettura di Landini. «Non si parli di ricatti perchè sono le condizioni della competizione globale che impongono alcune regole». «Oggi per investire in Italia alcune condizioni sono inevitabili. - gli ha fatto eco Bombassei - Non è ricatto quello che ha chiesto Marchionne, ma solo tenere testa alla concorrenza globale».

LA SCRITTA - La scritta contro Marchionne con la stella a cinque punte è stata tracciata, con vernice rossa, a Torino su un grande manifesto pubblicitario nel centro cittadino, sul cavalcavia di corso Sommellier. Altre scritte sono state tracciate, sempre con vernice rossa e sempre con la stella a cinque punte, su due manifesti pubblicitari vicini al primo. «Marchionne fottiti», c'è scritto sul primo manifesto, mentre sugli altri due ci sono le scritte «Non siamo noi a dover diventare cinesi» e «ma i lavoratori cinesi a diventare come noi». Sul posto sono intervenuti gli investigatori della Digos che hanno avviato indagini.

DIGOS - Secondo gli investigatori della Digos della Questura di Torino però la stella a cinque punte non può essere tradotta immediatamente con collegamenti, più o meno diretti, con presunte o sedicenti Brigate Rosse. A parere degli investigatori, si tratta di «una simbologia forte», non così «inedita» neppure negli ultimi tempi, usata comunque per «alzare il tono» e per attirare la massima attenzione. D'altronde - rilevano gli stessi investigatori - il dibattito sulla questione Fiat-Marchionne è a tinte forti anche a livello istituzionale, politico e televisivo, da non far meravigliare se alcune persone, magari anche tra i più giovani e comunque tra i cosiddetti antagonisti, cerchi di «calcare la mano». Il livello di attenzione da parte della Digos e delle forze dell'ordine nel loro complesso - hanno riferito fonti investigative - è comunque alto, soprattutto in considerazione del fatto che siamo a pochi giorni dal referendum di giovedì e venerdì prossimi sull'accordo su Mirafiori.

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