L'attrice che interpreta "Fuoriclasse" dal 23 su RaiUno, serie nata da un soggetto di Starnone, si racconta. E' un'insegnante in conflitto con il figlio adolescente tradita dal marito (Neri Marcorè): "Parliamo della scuola con tutti i problemi che ha"
ROMA - La notte della professoressa Isa Passamaglia è agitata dal peggiore degli incubi: deve rifare l'esame di maturità, tutti gli esami universitari e anche quello di abilitazione. Quando suona la sveglia, l'incubo è la dura realtà: il marito l'ha lasciata per una ventisettenne e se la spassa alle Mauritius, il figlio adolescente non si vuole alzare, la scuola è ricominciata. Quanta Luciana Littizzetto c'è nella prof Passamaglia, protagonista della serie Fuoriclasse, che comincia il 23 su RaiUno? "Tanta. C'è la mia ansia di fare le cose, di avere il controllo. Fa sorridere ma non è una macchietta, è una donna vera. E poi ho insegnato: so cosa vuol dire". Soggetto di Domenico e Federico Starnone (dai libri Ex cattedra, Fuori registro, Sottobanco), la fiction diretta da Riccardo Donna, realizzata dalla Rai con Beppe Caschetto, è una commedia sulla scuola, dal rapporto tra professori, miserie e slanci, a quello con gli alunni. Va in onda nella stagione della grande rivolta degli studenti contro il ministro dell'Istruzione Gelmini, dei cortei. "Sì, fa un certo effetto" spiega la Littizzetto "anche noi raccontiamo i movimenti scolastici, il casino, ma da che mi ricordi c'è sempre un ministro e un'orda di studenti che lo attacca. Stavolta la situazione è disastrata se i professori, che non sono black bloc, salgono sui tetti. Poi mi fa arrabbiare l'idea di aumentare lo stipendio "ai prof meritevoli". Che vuol dire?".
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"Discutibile, per essere educati. Mia madre diceva: "Perché ti devo comprare un regalo perché sei stata promossa? Hai fatto il tuo dovere". La meritocrazia cos'è? Diamo allo spazzino la ramazza d'oro? Allora i pompieri? Si fanno un mazzo così e rischiano la vita: non meritano l'aumento? Io dico: credete nella scuola? Allora investite e date un incentivo a tutti".
Com'era la professoressa Littizzetto?
"Appassionata. Insegnavo alle medie, nelle scuole di periferia, ero in due graduatorie: Lettere e Musica. Avevo davanti questi adolescenti, bombe ormonali a orologeria... Oggi è difficilissimo interessare i ragazzi. Tutto si mastica con l'iPad, l'iPod, l'iPhone, e tu sei lì, con la tua voce, a spiegare le cose. Non c'è lotta".
La preside di "Fuoriclasse" è una suora, con idee laiche.
"La suora interpretata da Mariella Valentini è un personaggio interessante, non ha pregiudizi. La serie, scritta benissimo, è un bello spaccato sulla scuola. Perché è vero che tra i professori c'è chi prova empatia per gli allievi, chi è incarognito come Citran, arrivista come Bruschetta, positivo come Sciarappa. Poi c'è chi soffre come Fabrizia Sacchi o lotta come la Burinato. Io vengo tradita da Neri Marcorè e litigo con mio figlio, scontri di "non comunicazione", come dico io. Mi succede anche nella vita, gli adolescenti ti uccidono".
Com'è girare una serie lunga?
"Insieme alla puntata di Milano Roma con Rocco Siffredi l'esperienza più faticosa della mia carriera. Non mi sono ancora ripresa. Gli attori dei Cesaroni come fanno?".
Siamo a gennaio: progetti?
"Sabato torno a Che tempo che fa come ospite per parlare del mio libro I dolori del giovane Walter. Domenica faccio la comica. In tv è uno spazio privilegiato, è tutto orribile, la politica è una palude. Trovare spunti nuovi se sono sempre gli stessi a fare le cose, non è facile. Aspetto novità non solo per me, anche per l'Italia".
Secondo lei qual è il problema della politica italiana?
"Il problema di tutti, destra e sinistra è pararsi il c..., questa è la verità e non fa ridere. Mi fermano per strada: "Meno male che c'è lei che mi fa ridere". Ma a me chi mi fa ridere? Ogni tanto compare Antonacci nudo con l'lp davanti al walter, quello ti dà una boccata d'ossigeno. Anche Marchionne, che dice agli operai: "O non fate la pausa o apro una Fiat in Bangladesh"...".
Se cadesse Berlusconi l'opposizione sarebbe pronta?
"Ovvio, no. Il problema sono i progetti. Bossi dice: "Andiamo alle elezioni; Berlusconi: "No, abbiamo i numeri". E questi sono gli alleati. Pensi alle coalizioni fatte di topi ragni elefanti e puma: possono andare d'accordo? Gli italiani non dormono più, non può essere solo per Berlusconi. Adesso piovono i merli, sarà l'apocalisse? Conto sulla profezia Maya, così ripartiamo da zero".
Ha letto? La Cortellesi prende 65 mila euro a puntata per "Zelig"?
"Paga le tasse, fa bene. È l'annoso problema, se hai un ruolo nella comunicazione o nello sport fai girare un sacco di soldi, non te li danno mica perché sei simpatica. Comunque RaiTre paga molto, molto meno. Avevano pubblicato la mia dichiarazione e guadagnavo più di Luciano Benetton, ma ero un singolo, altri hanno le società. Tipico dell'Italia: sei additato perché paghi tante tasse, quindi se sei onesto. Hanno tirato fuori il cachet di Paola perché è una donna, non hanno mica detto quanto guadagna Bisio".
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