PROGETTO DELL'UNIVERSITÀ DI RHODE ISLAND
Una goccia viene posta su una cartuccia di un polimero plastico, che viene a sua volta inserita in un biosensore
(Corbis) |
COME FUNZIONA - Con la nuova tecnologia, una goccia di sangue viene posta su una cartuccia di un polimero plastico più piccolo di una carta di credito, che viene a sua volta inserita in un biosensore grande come una scatola da scarpe contenente uno spettrometro in miniatura e una micro-pompa. Il sangue passa attraverso la cartuccia in piccoli canali grandi 500 micron verso un sito di rilevamento dove reagisce con i reagenti precaricati, consentendo al sensore di rilevare i biomarcatori delle malattie. Il sensore ha ancora un costo elevato, 3.200 dollari, ma ogni test costa appena 1 dollaro e mezzo, che è il costo della cartuccia di plastica e dei reagenti. Il sistema potrebbe essere settato per scoprire numerose malattie, dall'Alzheimer ai più terribili virus, come Aids, epatite B e influenza A. Il prossimo passo, assicurano gli scienziati, sarà produrre un sensore ancora più piccolo, portatile, per ridurre i costi di produzione, e che potrà addirittura essere integrato in un normale smartphone, utilizzando poi la potenza di calcolo del telefono per elaborare i dati e le funzioni wireless per inviare direttamente l'esito degli esami al medico. Un'utopia? Faghri è convinto di no: «Stiamo già facendo progressi verso la prossima generazione del sistema, e non passerà molto tempo per una sua commercializzazione». (Fonte: Agi)
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