CONVOCATI STATI GENERALI DELLA CITTA' IL 9 E 10 FEBBRAIO
Era previsto un rimpasto: revocate deleghe ad assessori e consiglieri. «Entro giovedì 13 nuova squadra»
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ROMA - «Questo pomeriggio il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha firmato due ordinanze con cui ha revocato tutte le deleghe alla giunta capitolina e ai consiglieri delegati». È quanto si legge in una nota del portavoce del sindaco, Simone Turbolente. La decisione arriva dopo un vertice nel primo pomeriggio tra il primo cittadino di Roma e i capigruppo Pdl di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri.
Il sindaco Alemanno (Ansa) |
La giunta capitolina appena sciolta (Ansa) |
LE IPOTESI - Secondo indiscrezioni in uscita ci sarebbero almeno tre assessori: Fabio De Lillo(delega all'Ambiente, sfiorato dalla Parentopoli sia per l'Ama che dipende dal suo assessorato, sia per l'assunzione in Atac della cognata e moglie del fratello Stefano, senatore Pdl, Claudia Cavazzuti),Sergio Marchi (responsabile della Mobilità, il più coinvolto nella Parentopoli all'Atac: assunti diversi amici e suo parenti tra cui la fidanzata, la segretaria, la figlia della segretaria più altri parenti del suo staff) ed Enrico Cavallari (assessore al Personale). Sostituzioni di cui in realtà già si parlava da mesi, ma che ora potrebbero concretizzarsi. Diversa la situazione di Umberto Croppi eAlfredo Antoniozzi. Sul primo, dal suo entourage fanno sapere di sentirsi «tranquilli», anche se più volte l'assessore alla Cultura è stato messo in discussione per la sua vicinanza al leader di Fli, Gianfranco Fini. All'assessore alla Casa, invece, potrebbe essere cambiata la delega. Non dovrebbero correre pericoli, invece, Fabrizio Ghera, Marco Corsini, Sveva Belviso e Laura Marsilio. Se in uscita, quindi, il quadro sembra delineato, più difficile capire chi entra. I nomi circolati maggiormente sono quelli di Marco Visconti e Antonello Aurigemma. A sorpresa, però, potrebbe essere inserito tra i papabili il capo della Protezione civile di Roma, Tommaso Profeta.
Gasparri e Cicchitto (Imagoeconomica) |
PARENTOPOLI E GRADIMENTO IN CALO - A pesare sulla decisione molto probabilmente il caso «Parentopoli» con le assunzioni facili nelle società partecipate del Comune di Roma, Atac e Ama che ha travolto l'amministrazione capitolina chiamando in causa collaboratori molto vicini al sindaco Alemanno. E anche i risultati del sondaggio del Sole 24 Ore pubblicato lunedì mattina sui sindaci più amati d'Italia magari non sono passati inosservati al primo cittadino di Roma che in un solo anno ha perso il 5 per cento del gradimento.
«DIMISSIONI» - «L'azzeramento della Giunta deciso dal sindaco Alemanno è la dimostrazione più lampante del fallimento di questa gestione della destra romana. A questo punto per coerenza si dovrebbe dimettere anche il sindaco visto che l'incapacità totale di questa Amministrazione è soprattutto colpa sua». Lo afferma Marco Miccoli, segretario del Pd Roma. «Non era mai successo - conclude Miccoli - che dopo appena due anni e mezzo una Giunta della Capitale d'Italia fosse revocata in questo modo. La città allo sbando è ora ufficialmente anche senza governo».
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