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11 gen 2011

De Benedetti: "Da internet il 20% dei ricavi I giornali sono malati, ma non moriranno"

Il presidente del Gruppo L'Espresso all'evento di Bergamo: "Le profezie di inizio secolo sulla scomparsa dei quotidiani sono sciocchezze". Confalonieri: "Entro l'anno il canale all news di Mediaset, bisogna essere sempre più multimediali". Siddi: "Patto sindacato imprese"

BERGAMO - Un patto tra giornalisti e imprese editoriali fondato sull'innovazione che permetta di utilizzare al meglio tutte le diverse piattaforme che la tecnologia mette a disposizione ed evitare che la crisi occupazionale si trasformi in crisi sociale. Lo chiedono sia la Fnsi (nella persona del segretario Franco Siddi), che un importante editore come Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo Espresso. De Benedetti ha anche parlato degli obiettivi del gruppo: "Gli ingressi pubblicitari da internet del Gruppo L'Espresso dovranno superare il 20% dei nostri ricavi entro 3 anni". E ha aggiunto: "Penso che i giornali non moriranno, ma non stanno per nulla bene e questo deve essere chiaro a noi editori e a voi giornalisti".

L'occasione è il congresso nazionale della Fnsi che comincia oggi a Bergamo ed è stato preceduto da una tavola rotonda durante la quale, per la prima volta, si sono confrontati De Benedetti e il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri.

De Benedetti ha osservato che "le due profezie di inizio secolo sulla scomparsa dei giornali di carta e dei giornalisti si sono rivelate due sciocchezze e tali resteranno. Nel mondo però", ha proseguito, "ci sono casi di successo, che possono dirci molto e sono basati sull'innovazione, per questo dico che 'innovare, innovare, innovare' deve essere il motto per editori e giornalisti". Una "intelligente alleanza tra innovatori", ha detto il presidente del Gruppo Editoriale L'Espresso, "rappresenta l'unica via da percorrere" nei prossimi anni. L'editoria, ha osservato sta vivendo una profonda trasformazione, di fronte alla quala "solo una cosa non si potrà fare: fermarsi". De Benedetti ha concluso il suo ragionamento spiegando che "la qualità è essenziale per l'informazione, e la qualità dell'informazione è necessaria per la qualità della democrazia. Quanto più l'informazione potrà viaggiare velocemente e correttamente, tanto più le persone saranno informate ed elevata sarà la qualità della democrazia".

Anche Confalonieri si è soffermato sul tema delle nuove tecnologie e ha annunciato che il 2011 sarà l'anno del debutto per il più volte annunciato canale "all news" del biscione. "Questa è una delle conseguenze della digitalizzazione della televisione", ha detto Confalonieri, secondo il quale "i nostri giornalisti devono diventare multimediali e digitali. Non solo i giornalisti della tv, ma anche quelli della carta stampata''. Da Confalonieri un appello rivolto agli addetti ai lavori: ''Bisogna guardare anche indietro e lanciare un monito a chi fa il celodurista sia da una parte che dall'altra''.

Il segretario della Fnsi, Franco Siddi, ha auspicato "un patto tra sindacato e imprese per evitare che la crisi occupazionale si trasformi in crisi sociale. Dobbiamo far capire agli editori che non siamo competitori, vogliamo agire nel cambiamento, ma salvaguardando i diritti", ha aggiunto Siddi "La sfida è allargare la base produttiva, distribuendo l'informazione su varie piattaforme. Vorremmo finalmente vedere giornalisti assunti nei nuovi media. Contro il precariato non bastano ricorsi al tribunale, che sono una sorta di pronto soccorso, la cosa importante è lavorare sulle regole, perché il contratto è una ricchezza sia per noi sia per le imprese".

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