Checco Zalone, incassi record: «E' bello aiutare indigenti come Berlusconi jr» Per "Che bella giornata" 7 milioni al botteghino in due giorni: superati anche Avatar e Harry Potter
ROMA (7 gennaio) - Cafone, scorretto, ignorante, ma esilarante: Checco Zalone con il suo secondo film, Che bella giornata, sembra aver fatto di nuovo centro e porta a casa un record assoluto: in due giorni 7 milioni di euro, impresa mai riuscita neppure a kolossal americani comeAvatar o a film attesi come Harry Potter. «Gli incassi di questi due giorni mi inorgogliscono ma la vera felicità è per Valsecchi e Pier Silvio Berlusconi: che bello aiutare gli indigenti» dice Checco Zalone, senza perdere il gusto della battuta, dal ritiro in campagna dalla mamma, in Puglia.
Che il film fosse molto atteso era già emerso dal boom di prenotazioni che la pellicola aveva registrato nei cinema durante le festività natalizie, e anche la data era stata scelta strategicamente, il prefestivo 5 gennaio. Così Medusa, che distribuisce anche La Banda dei Babbi Natale, ha colpito e affondato il cinepanettone della Filmauro e stabilito una nuova data porta-fortuna: la vigilia della Befana, data in cui nella prossima stagione uscirà, secondo i desideri di Luca Miniero, il sequel di Benvenuti al sud. Nei primi due giorni di programmazione Che bella giornata ha incassato 6 milioni 800 mila euro, dati Cinetel, che sommati agli incassi extra Cinetel dell'intero mercato superano i 7 milioni. Si tratta del record di sempre per il box office italiano.
Trentatre anni, Checco Zalone, nome d'arte di Luca Medici, barese di Capurso, laureato in legge, jazzista, è stato scoperto da Gennaro Nunziante (regista di entrambi i suoi film) a Telenorba mentre muoveva i primi passi nel programma comico I sottanos. Nell'estate del 2006 la canzone Siamo una squadra fortissimi, dedicata alla Nazionale italiana di calcio, spopola sul web e gli fa guadagnare un posto sul palco di Zelig. Su YouTube vanno forti i video musicali in cui, tra sgrammaticature, ironie e parolacce, reinterpreta Vasco Rossi, Gino Paoli, Giusy Ferreri, Tiziano Ferro, Gigi D'Alessio. Ed è dal web che lo nota il figlio del produttore Pietro Valsecchi, che lo porterà all'esordio al cinema. Quest'ultimo, tra i nomi più importanti della produzione fiction italiana, lo ha fatto debuttare lo scorso anno con Cado dalle nubi, un film di grande successo, 14 milioni di euro, che ha fatto di Zalone (nome d'arte che è una crasi dal dialetto barese "Che cozzalone!", che significa "Che grande cafone!") un fenomeno. E gli ha subito fatto firmare un contratto con l'opzione per il secondo film sul quale scommette pranzi luculliani in funzione di incassi milionari.
«Siamo più che contenti dei risultati straordinari del botteghino - dice Valsecchi - Questo grande successo di Checco Zalone è la dimostrazione di quanto sia fondamentale investire sui giovani. Solo attraverso un lavoro continuo di scouting, di ricerca - in Italia come altrove - si può offrire nuova linfa e freschezza al settore culturale. Ed è questo che cerchiamo di fare a Taodue nel cinema e nella televisione. Facciamo quindi una riflessione, lo dico a tanti: basta battagliare sul cinema! Checco dimostra che con la cultura si può mangiare. Eccome».
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