Silvio Berlusconi sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Leccecon l'accusa di violazione di leggi in materia finanziaria. Il legale del presidente del Consiglio: "Tutti i suoi comportamenti nella vicenda sono stati impeccabili"
ROMA - Violazione di leggi in materia finanziaria di cui al Testo unico sull'intermediazione finanziaria. Questa l'ipotesi di reato per la quale il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Lecce in relazione all'operazione d'acquisto di Alitalia. A riferirlo è l'avvocato Giovanni D'Agata, componente del dipartimento tematico "Tutela del consumatore" dell'Italia dei valori.Ma il legale del premier, Niccolò Ghedini, liquida la notizia come "totalmente infondata: se mai tale iscrizione dovesse esserci in conseguenza di una denuncia, sarebbe semmai a Roma (dove gli atti sarebbero già stati trasmessi per competenza, ndr) o Milano e, soprattutto, sarebbe immediatamente archiviata". Per Ghedini, infatti, "tutti i comportamenti del premier nella vicenda sono stati impeccabili, pubblici e conosciuti dal mondo della finanza, della politica e della stampa, che ha seguito con grandissima attenzione l'intera trattativa: è semplicemente ridicolo ipotizzare che il premier possa essere messo sotto accusa per aver salvato un'azienda italiana".
L'indagine, sempre secondo D'Agata, sarebbe partita dalla denuncia dell'azionista Francesco Toto che, nell'interesse di altri azionisti, obbligazionisti e creditori Alitalia aveva depositato presso la procura pugliese "un dettagliatissimo esposto sulla sciagurata operazione che aveva riguardato l'ex compagnia di Stato e sulla condotta tenuta dall'onorevole Berlusconi, allora candidato
in pectore, e dal ministro dell'Economia e delle Finanze".
La stessa indagine seguirebbe l'azione civile già avviata presso il tribunale civile del capoluogo pugliese e che vede protagonisti, con Toto, decine di altri azionisti.
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