. Secondo il sito della tv americana Cnbc, il provider che forniva il dominio wikileaks.org, EveryDNS.net, ha reso noto in una dichiarazione di aver interrotto la fornitura del dominio a Wikileaks.org alle 22 di ieri (ora della costa orientale americana).
«Il servizio è stato interrotto per violazione della clausola che afferma 'il membro non deve interferire con l'utilizzo o la fruizione del servizio da parte di un altro membro o con l'utilizzo e la fruizione di servizi simili da parte di un altro soggettò». «L'interferenza - prosegue la nota - sorge dal fatto che wikileaks.org è diventato l'obiettivo di numerosi e diffusi attacchi di rifiuto di servizio (DDOS). Questi attacchi hanno minacciato (e quelli futuri potrebbero minacciare) la stabilità dell'infrastruttura di EveryDNS.net, che premette l'accesso a quasi 500.000 altri siti web».
Intanto Wikileaks cerca casa; e l'avrebbe trovata in un bunker dentro una montagna svedese, o meglio nel server protetto dal bunker. Il sito di Julian Assange (lui stesso ricercato ormai a livello internazionale) è stato buttato fuori da Amazon.Com e anche Tableau Software, una compagnia che offre visualizzazione pubblica di dati, ha tolto dal suo sistema i famigerati dispacci delle ambasciate Usa nel mondo. In ambo i casi, la decisione è stata presa per le specifiche pressioni del senatore statunitense Joe Lieberman, presidente della Commissione del Senato Usa sulla sicurezza nazionale. In ambo i casi le compagnie hanno spiegato che Wikileaks non ha rispettato i termini del contratto circa l'uso «responsabile» dello strumento offertogli.
D'altra parte l'agenzia Usa per la Sicurezza Sociale, osserva oggi il quotidiano britannico Guardian(uno dei 5 organi di stampa internazionali che stanno pubblicando i file segreti delle ambasciate) ha persino informato i suoi dipendenti che anche leggere i cablogrammi in questione potrebbe configurarsi come un reato. Solo che impedire al pubblico di vedere i documenti in questione non è per nulla cosa facile, osserva il Guardian. Intanto ci sono i file che vengono analizzati e resi pubblici man mano dalle 5 grande testate con cui Wikileaks si è associata per questa operazione (anche New York Times, El Pais, Le Monde e Der Spiegel). In secondo luogo i file possono essere trovati in rete usando Google o il servizio di file sharing Bittorrent. Secondo diverse fonti, poi, Wikileaks avrebbe trovato una nuova "casa": un bunker della guerra fredda dentro una montagna svedese, ovvero la sede della compagnia Bahnhof, vicino a Stoccolma (lo scrivono Forbes, la Associated Press e il sito norvegese VG Nett).
Secondo la rivista tecnologica dell'università di Boston, la MIT, i tentativi di bloccare Wikileaks «hanno obbligato i fedeli di Assange a spostare il sito in un centro dati fortificato da guerra fredda, un bunker anti nucleare chiuso nella roccia, letteralmente. Il centro dati ospiterà il materiale di WikiLeaks a 30 metri sotto terra, nel centro di Stoccolma». «Il server ha un'unica entrata e porte di acciaio spesse mezzo metro, oltre a generatori di backup presi da sottomarini tedeschi» aggiunge la rivista. Anche il mondo virtuale ha bisogno di salvaguardie ben materiali.
«Il servizio è stato interrotto per violazione della clausola che afferma 'il membro non deve interferire con l'utilizzo o la fruizione del servizio da parte di un altro membro o con l'utilizzo e la fruizione di servizi simili da parte di un altro soggettò». «L'interferenza - prosegue la nota - sorge dal fatto che wikileaks.org è diventato l'obiettivo di numerosi e diffusi attacchi di rifiuto di servizio (DDOS). Questi attacchi hanno minacciato (e quelli futuri potrebbero minacciare) la stabilità dell'infrastruttura di EveryDNS.net, che premette l'accesso a quasi 500.000 altri siti web».
Intanto Wikileaks cerca casa; e l'avrebbe trovata in un bunker dentro una montagna svedese, o meglio nel server protetto dal bunker. Il sito di Julian Assange (lui stesso ricercato ormai a livello internazionale) è stato buttato fuori da Amazon.Com e anche Tableau Software, una compagnia che offre visualizzazione pubblica di dati, ha tolto dal suo sistema i famigerati dispacci delle ambasciate Usa nel mondo. In ambo i casi, la decisione è stata presa per le specifiche pressioni del senatore statunitense Joe Lieberman, presidente della Commissione del Senato Usa sulla sicurezza nazionale. In ambo i casi le compagnie hanno spiegato che Wikileaks non ha rispettato i termini del contratto circa l'uso «responsabile» dello strumento offertogli.
D'altra parte l'agenzia Usa per la Sicurezza Sociale, osserva oggi il quotidiano britannico Guardian(uno dei 5 organi di stampa internazionali che stanno pubblicando i file segreti delle ambasciate) ha persino informato i suoi dipendenti che anche leggere i cablogrammi in questione potrebbe configurarsi come un reato. Solo che impedire al pubblico di vedere i documenti in questione non è per nulla cosa facile, osserva il Guardian. Intanto ci sono i file che vengono analizzati e resi pubblici man mano dalle 5 grande testate con cui Wikileaks si è associata per questa operazione (anche New York Times, El Pais, Le Monde e Der Spiegel). In secondo luogo i file possono essere trovati in rete usando Google o il servizio di file sharing Bittorrent. Secondo diverse fonti, poi, Wikileaks avrebbe trovato una nuova "casa": un bunker della guerra fredda dentro una montagna svedese, ovvero la sede della compagnia Bahnhof, vicino a Stoccolma (lo scrivono Forbes, la Associated Press e il sito norvegese VG Nett).
Secondo la rivista tecnologica dell'università di Boston, la MIT, i tentativi di bloccare Wikileaks «hanno obbligato i fedeli di Assange a spostare il sito in un centro dati fortificato da guerra fredda, un bunker anti nucleare chiuso nella roccia, letteralmente. Il centro dati ospiterà il materiale di WikiLeaks a 30 metri sotto terra, nel centro di Stoccolma». «Il server ha un'unica entrata e porte di acciaio spesse mezzo metro, oltre a generatori di backup presi da sottomarini tedeschi» aggiunge la rivista. Anche il mondo virtuale ha bisogno di salvaguardie ben materiali.
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