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8 dic 2010

Sono «made in Italy» gli occhi del nuovo cacciatore di stelle

In azione, a 2600 metri, sul Cerro Paranal in Cile il telescopio nato per studiare la materia oscura

Il VST (VLT Survey Telescope) del Cerro Paranal (Cile) al tramonto
Il VST (VLT Survey Telescope) del Cerro Paranal (Cile) al tramonto
MILANO - Sulle vette cilene del Cerro Paranal, in Cile, sovrastate dal cielo più terso e trasparente che si possa immaginare il nuovo telescopio italiano VST (VLT Survey Telescope) è entrato nella fase finale di collaudo. L’occhio italiano fornito dall’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) dalla quota di 2.600 metri che sovrasta il deserto di Atacama servirà da cacciatore di stelle e galassie e una volta ben identificate e localizzate le passerà al team di quattro telescopi che formano il VLT (Very Large Telescope) per indagini più approfondite.

OSSERVAZIONE - Tutti assieme appartengono all’ESO(European Southern Observatory) l’organizzazione degli astronomi europei che ha posto a Cerro Paranal i suoi strumenti di osservazione proprio per le superbe qualità del cielo. VST fornirà dunque i bersagli su qui puntare VLT e per questo era necessario costruire un telescopio con eccezionali doti di avvistamento proprio perché nulla potesse sfuggire. Il suo diametro è di 2,6 metri ed è stato realizzato sotto la guida del professor Massimo Capaccioli dell’Osservatorio INAF (Istituto nazionale di astrofisica) di Napoli.





Il VST (VLT Survey Telescope) del Cerro Paranal (Cile) di notte
PEZZI ITALIANI - Parti del telescopio sono state fornite dagli Osservatori di Padova e Arcetri. Con VST si potrà indagare come la nostra Via Lattea alla cui periferia noi abitiamo, interagisce con le isole stellari vicine e inoltre si potrà studiare il problema irrisolto della materia oscura e anche tanti altri enigmi cosmici. «La macchina è avviata e funziona perfettamente al di sopra delle previsioni – nota Capaccioli - ma sono necessari ancora alcuni mesi per completare l’opera ed iniziare le vere osservazioni».

PROMESSE - «Sembra finalmente concludersi con soddisfazione di tutti un progetto che nel suo svolgersi ha dovuto superare alcune importanti difficoltà», commenta Tommaso Maccacaro, Presidente dell’INAF. «Un risultato ottenuto grazie all’eccezionale impegno del personale INAF coinvolto. Altrettanto eccezionali saranno sicuramente i risultati scientifici che VST potrà ottenere. E visto che questo telescopio si occuperà di indagini su vaste porzioni di cielo –prosegue Maccacaro – prepariamoci a scoperte inattese».

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