Sabrina al padre: "Stavamo giocando"
Sarah Scazzi potrebbe essere morta in seguito a un incidente. E' questa l'ultima ricostruzione dei fatti rilasciata da Michele Misseri durante l'incidente probatorio del 18 novembre nel carcere di Taranto sull'omicidio della nipotina. "Quando ho visto cosa era successo ho detto a Sabrina 'Ma cosa hai fatto?' - ha raccontato l'uomo - 'Stavamo giocando. E' scivolata ed è caduta per terra', mi ha risposto".
"Tu non hai pensato di chiamare un dottore?", ha chiesto il pm allo zio di Sarah. "No, in quel momento non ci ho pensato - ha spiegato Misseri - perché quando ho sollevato la testa che io ho schiacciato la pupilla ho visto che non si muoveva più, poi ho visto le braccia che erano fredde, quindi non era più viva, però forse se avessi chiamato un dottore sarebbe stato meglio".
Poi, sempre durante l'incidente probatorio, Buccoliero cerca di farsi spiegare le operazioni successive alla morte della 15enne. "Sì, ho capito. Ecco, dicci esattamente le operazioni che hai fatto per togliere questa cinta". "Si"', risponde l'indagato. "Che movimenti hai fatto?", chiede il pm. Il corpo era lungo lo scivolo con il viso rivolto a terra. "Allora ho messo la mano sulla fronte - continua Misseri - così, piano piano, le ho tolto la cinta e poi l'ho alzata così e ho messo un dito sugli occhi così e ho visto che gli occhi non si muovevano. Poi ho preso il braccio e il braccio è caduto da solo a terra. Perché quando ho visto era semifreddo, cioè non era più..".
Durante l'interrogatorio il gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati pone una serie di domande a Michele Misseri, grande accusatore della figlia, sulla cintura che dovrebbe essere l'arma del delitto ma che non è stata ancora trovata. Una dozzina di cinture sequestrate alla famiglia sono all'esame dei carabinieri dei Ris di Roma.
"Io voglio sapere, così come il Pubblico Ministero e, credo, tutti, come era questa cintura: di pelle, di corda?", chiede Rosati. "Di pelle", risponde l'indagato. "Allora, di pelle. Colore abbiamo detto?", riprende il gip. "Verde", e' la risposta. "Verdino", cerca di precisare il gip sulla base di una precedente descrizione di Misseri. "Verdino", conferma quest'ultimo. "Aveva la fibbia?", chiede ancora Rosati. "Si'. Però non stava infilato nella fibbia. Prima avevo detto era nella fibbia pero' dopo mi sono reso conto che quando l'ho tolta dalla testa si e' aperta, mi sono ricordato".
Chiarisce Misseri. "Quindi non era infilata nella fibbia", è ancora il giudice a parlare. "No", spiega il contadino di Avetrana. "Nemmeno infilata senza mettere il gancetto nel buco?", domanda il giudice. "No", risponde. Poi il gip vuole sapere di chi era la cinta. "Questa cintura sa di chi era: sua? L'aveva vista a sua figlia Sabrina, a Sarah, a sua moglie? L'aveva vista mai a qualcuno questa cinta?", chiede Rosati. "Quella ce l'aveva Sabrina, era di Sabrina", dice in un primo momento Misseri.
"Quella era una cintura di Sabrina", chiede ancora il gip. "Si"', replica l'indagato. "Lei l'aveva vista a Sabrina?", domanda il gip. "Si"', risponde. "Pero'?... mi stava dicendo?", insiste il gip. "Non ero sicuro se era di Sabrina o la mia", precisa Misseri. "Perché lei ha una cinta simile?", chiede Rosati. "Simile", risponde. "E dove ce l'aveva questa cinta simile?", chiede il gip. "Prima nei chiodi", spiega. "Quindi appesa nel garage?", chiede Rosati. "Appesa, si"', è la risposta di Misseri. "Non, che ne so, nel cassetto, in casa dove ha le robe, dove ha i vestiti?", cerca di capire il gip. "No, no", dice Misseri. "Quindi aveva una cinta simile", insiste il gip. "Si'. La mia pero"', spiega.
"Pero' lei esclude che fosse la sua cintura?", cerca di arrivare a una conclusione il gip. "Io non ero sicuro se era la mia o era la sua. Pero' quando io, in quel momento che l'ho tolta - spiega l'indagato - l'ho presa e l'ho appesa al chiodo, non e' che ho guardato se era la mia o la sua, pero' siccome era simile, io ho pensato che era la mia".
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