Il plico recapitato in via Rossini conteneva un ordigno pronto ad esplodere: disinnescato. Nessuna rivendicazione. Falsi allarmi in molte sedi diplomatiche
L'intervento all'ambasciata greca di via Rossini (Proto) |
Ancora pacchi bomba alle ambasciate |
GRECIA - Nella sua ambasciata a Roma, in via Rossini, lunedì è stato trovato un plico sospetto che conteneva un ordigno pronto per esplodere: «Era all'interno di una busta formata A4, indirizzata all'ambasciata. Abbiamo avvertito subito i carabinieri e ora è stata neutralizzata», ha detto l'ambasciatore greco in Italia, Michale E. Cambanis. Il pacco bomba era costituito da una busta gialla, di quelle utilizzate per imballare oggetti fragili, contenente un porta cd con un innesco a strappo. «Non è esploso per puro caso», spiegano fonti dei carabinieri. Il plico esplosivo è stato aperto da un funzionario greco. Il Comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Maurizio Mezzavilla, ha sottolineato che il pacco bomba «era simile agli altri, ed è arrivato per posta ordinaria». La bomba è stata disinnescata dagli artificieri dei carabinieri.
Operazioni per il disinnesco della bomba alla sede greca (Ansa) |
«NESSUN COLLEGAMENTO CON PLICHI GRECIA» - «Finora non sono emersi elementi di collegamento materiale tra l'ondata di plichi bomba dello scorso mese in Grecia e le recenti azioni nel nostro paese». Lo spiega il capo della Polizia, Antonio Manganelli, che si dice «pienamente d'accordo con quanto dichiarato questa mattina da fonti governative greche». «I contatti e la sinergia di intenti tra gli anarco-insurrezionalisti dei due paesi, tuttavia - aggiunge Manganelli - sono costantemente oggetto di indagini congiunte da parte delle forze di polizia italiane e greche». «Tra Italia e Grecia, infatti, - conclude Manganelli - esiste uno straordinario rapporto di collaborazione in materia di sicurezza».
L'ambasciata della Finlandia presso la Santa Sede (Proto) |
Il piccolo pacco privo dell'indicazione del mittente arrivato all'ambasciata del Principato di Monaco in Via Saverio Mercadante era stato immediatamente segnalato alla polizia che ha subito inviato gli artificieri per verificare cosa contenesse il plico. Una volta aperto si è scoperto che si trattava di un'agenda. Dopo i due pacchi bomba del 23 dicembre scorso, la Questura di Roma aveva allertato tutte le ambasciate della Capitale a segnalare posta sospetta in arrivo dopo la pausa delle feste di Natale. Il dispositivo di allerta ha permesso così questa mattina di fare entrare in azione subito gli artificieri di polizia e carabinieri ovunque si fosse reso necessario. A destare allarme nell'ambasciata slovena invece è stata una busta gialla contenente tre libri, mentre in quella dell'Egitto un calendario.
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