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4 dic 2010

OLTRE 330 MILA PERSONE SONO RIMASTE BLOCCATE, DISAGI GRAVISSIMI Zapatero dichiara lo «stato d'allerta» e i controllori di volo si arrendono

Gli uomini radar cedono dopo la minaccia di essere deferiti alla Corte marziale. Riaperto lo spazio aereo

MILANO - Lo spazio aereo spagnolo è completamente riaperto dalle 16 di sabato pomeriggio. I controllori di volo, che si erano improvvisamente astenuti dal lavoro venerdì sera, paralizzando il traffico aereo di tutto il Paese, sono tornati al lavoro, dopo la decisione del governo spagnolo di decretare lo stato d’emergenza per sbloccare la situazione. L’annuncio della riapertura dello spazio aereo è stato dato poco prima delle 16 alla rete Cnn+ dal ministro dei Trasporti spagnolo, José Blanco e poi confermato dall’Aena, l’Autorità aeroportuale spagnola. Il ministro ha precisato comunque che saranno necessarie dalle 24 alle 48 ore per un ritorno alla normalità. Lo sciopero improvviso, alla vigilia di un lungo ponte festivo, ha lasciato a terra più di 300mila passeggeri e ha avuto ripercussioni sugli scali di mezza Europa, già piegati dal maltempo. E’ la prima volta dal 1977 che il governo spagnolo decreta lo stato d’emergenza, in base al quale la mancata obbedienza alle autorità superiori può avere conseguenze penali, fino all’arresto, diversi anni di reclusione e la perdita del lavoro. Il governo nel frattempo ha inviato i militari negli aeroporti per assicurare il controllo dello spazio aereo spagnolo.
L'esecutivo si era riunito in seduta straordinaria alle 9 di sabato mattina e aveva dichiarato lo «stato d'allerta». Questo significa che i controllori sono «mobilitati» (precettati): se non lavorano, dovranno comparire davanti alla Corte Marziale, per delitto di disobbedienza previsto dal codice militare. In seguito alla comunicazione, ricevuta dai militari presenti negli aeroporti, i controllori di volo sono tornati in servizio nelle prime ore di sabato pomeriggio. A Madrid sono atterrati dall'inizio del pomeriggio alcuni voli transatlantici che erano stati dirottati verso il Portogallo o che erano in attesa nel cielo della capitale. L'Aena, l'autorità spagnola per l'aviazione civile, ha affermato che tutti i controllori di volo sono tornati al lavoro, specificando che i voli riprenderanno dalle 19.

«CI SIAMO ARRESI» - Il ministro dei trasporti Josè Blanco ha annunciato, intorno alle 16 di sabato, che per il ritorno alla normalità negli aeroporti del Paese ci vorranno «fra 24 e 48 ore». Il ministro ha anche affermato che quanto accaduto «avrà conseguenze gravi per coloro che hanno violato la legge sapendo di violarla», precisando che sono state avviate procedure disciplinari verso i controllori e che la procura di Madrid ha aperto un'inchiesta. «Abbiamo rinunciato, ci siamo arresi - ha dichiarato un controllore che ha preferito restare anonimo all’edizione online del quotidiano El Mundo -. Ci hanno minacciato con arresti, fra otto e 10 anni di carcere, i nostri conti in banca e le nostre case». La giunta direttiva del sindacato dei controllori di volo spagnoli, la Usca, ha chiesto a tutto l’organico di tornare al più presto ai loro posti di lavoro.

LO STATO DI ALLERTA - «È la prima volta che si applica questa norma» in Spagna, ha spiegato il vicepremier Alfredo Rubalcaba, riferendosi allo stato di allerta. Chi si rifiuta di lavorare, ha aggiunto, «incorre nel reato di disobbedienza, previsto nel codice penale militare», che prevede pene anche di diversi anni di carcere. Rubalcaba ha «chiesto scusa» ai cittadini bloccati negli aeroporti dal «ricatto» dei controllori. «È un conflitto con una corporazione professionale che da una specie di monopolio lavorativo sottopone a ricatto i cittadini per conservare i suoi privilegi intollerabili». «È un ricatto che non possiamo accettare» ha avvertito il vicepremier, sottolineando che il governo «andrà fino in fondo».

LO SCIOPERO SELVAGGIO - I controllori di volo portano avanti da tempo una battaglia sulle loro condizioni di lavoro e contro il «pacchetto austerity» approvato dal premier Zapatero e dai suoi ministri, che va verso una parziale privatizzazione degli aeroporti. Venerdì l'ultima goccia, il decreto sugli orari di lavoro: da un momento all'altro i controllori di volo hanno incrociato le braccia in tutto il Paese, abbandonando il posto di lavoro o non presentandosi al momento del turno, senza alcun preavviso. Molti hanno detto di essere malati o impossibilitati a lavorare. La protesta ha lasciato a terra almeno 330.000 persone. La chiusura dello spazio aereo è arrivata, tra l'altro, proprio in concomitanza con l’inizio dei congedi di 5 giorni, visto che l’inizio della prossima settimana è festivo in Spagna per il cosiddetto «ponte della costituzione». Situazione particolarmente critica all'aeroporto di Madrid Barajas, dove migliaia di viaggiatori hanno dovuto trascorrere la notte sdraiati per terra, al freddo, con famiglie e bambini, spesso senza assistenza. La compagnia aerea spagnola Iberia ha comunicato sabato mattina la cancellazione di tutti i voli previsti fino alle 6 di domenica mattina. Comunicazioni analoghe da parte delle compagnie Alitalia, Air France, Klm, Easy Jet, Ryanair, Thaï Airways.

LA RABBIA DEI VIAGGIATORI - Molti viaggiatori hanno denunciato la mancanza di informazione delle compagnie aeree e dei servizi aeroportuali e l'assenza di assistenza. In tanti non hanno potuto essere ospitati in albergo e non hanno ricevuto nulla da mangiare sabato mattina. La polizia è dovuta intervenire all'aeroporto di Valencia per fare uscire da una volo per Ibiza i viaggiatori inferociti, che avevano deciso di ribellarsi e di occupare l'aereo.

IL GOVERNO: «NO AL RICATTO» - Già venerdì sera, per far fronte all'emergenza, il governo aveva trasferito l'organizzazione, la pianificazione, la supervisione e il controllo dei voli sotto la responsabilità del ministero della Difesa. Il governo spagnolo non consentirà «il ricatto» dei controllori del traffico aereo, aveva annunciato il ministro dei Trasporti spagnolo, José Blanco, durante una conferenza stampa. «Il comportamento dei dispositivi di controllo aereo è intollerabile. Per questa ragione, il governo agirà con la massima determinazione e la massima fermezza utilizzando tutta la forza della legge per porre fine a questa situazione. Se i dispositivi di controllo non raggiungono immediatamente i loro posti di lavoro, il governo ricorrerà alle misure straordinarie necessarie», aveva infine affermato. Il controllo del traffico aereo è quindi passato sotto il controllo del ministero della Difesa.

CANCELLAZIONI IN ITALIA - Sono centinaia, anche negli aeroporti italiani, i passeggeri in partenza per la Spagna che sono rimasti sorpresi e penalizzati a causa dell'improvviso sciopero selvaggio dei controllori di volo. Alitalia ha cancellato tutti i voli della mattinata da e per la Spagna. A Fiumicino e Ciampino cancellati o ritardati tutti i voli per Madrid, Barcellona, Siviglia e Santiago. A Linate e Malpensa cancellati tutti i voli con destinazione Madrid, Barcellona e anche per il Portogallo e in particolare per Oporto e Lisbona. Cancellazioni e disagi anche all'aeroporto «Marco Polo» di Venezia e in tutti gli altri scali.

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