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9 dic 2010

Luna di Miele con omicidio

CAPE TOWN

Fece rapire e uccidere la moglie mentre erano in taxi. Confessa l'autista:ricevette 1.400 sterline dal neo sposo

MILANO - Sarebbe stato il marito della donna uccisa in Sudafrica durante la luna di miele ad organizzare il raid assassino, pagando 1.400 sterline ai sicari per portare a termine il piano. Ad accusare il milionario Shrien Dewani dell’omicidio della moglie Anni (una ragazza svedese, originaria dell’India, conosciuta solo 15 mesi prima e sposata a fine ottobre a Mumbai) sarebbe stato il tassista Zola Tongo che ieri, davanti alla corte sudafricana che lo ha giudicato per la sua responsabilità nell’assassinio (ha patteggiato una pena di 18 anni), ha indicato proprio nel trentenne originario di Westbury-on-Trym, vicino Bristol, il mandante del crimine.

LA TESTIMONIANZA - Dewani si è presentato di sua spontanea volontà alla polizia di Bristol e oggi apparirà davanti ai magistrati della City of Westminster, che dovranno decidere sulla sua estradizione. Anni Dewani venne rinvenuta senza vita lo scorso 14 novembre: lei e il marito stavano facendo un giro a Cape Town sul taxi di Tongo la notte del 13, quando due uomini armati avrebbero teso loro l’imboscata mortale, uccidendo la donna con un colpo di pistola alla testa dopo averla derubata. «Quando i Dewani sono arrivati all’aeroporto di Cape Town il 12 novembre (erano nel paese dal 7, ma prima avevano fatto un safari, ndr), li ho accompagnati al Cape Grace Hotel – ha detto l’autista in una confessione letta in aula – e lì il marito mi ha avvicinato da solo e mi ha chiesto se conoscevo qualcuno che avrebbe potuto togliere di mezzo una persona. Mi ha fatto capire che voleva che una donna venisse uccisa. Avremmo dovuto farlo apparire come se fossimo rimasti vittima di un assalto casuale al mio taxi, commesso con armi da fuoco. Ovviamente, si sarebbe trattato di un assalto simulato. Il rapimento e la rapina erano parte del piano per farlo sembrare un atto criminale che non avesse alcun collegamento con Dewani e lui mi disse che era disposto a pagare 15.000 rand (pari a 1.400 sterline, ndr) per attuarlo».

TOUR OMICIDA - Tongo ha poi raccontato di aver parlato ad un amico perché gli trovasse un killer e di essere stato così messo in contatto con Xolile Mngeni e Mziwamadoda Qwabe, con cui avrebbe parlato il giorno successivo per organizzare l’omicidio. «La sera sono andato a prendere i Dewani in hotel per far fare loro un tour della città e portarli al ristorante – ha proseguito il tassista nel suo racconto verbalizzato – e prima di entrare nel ristorante il signor Dewani mi chiese cosa stava succedendo e mi disse che voleva che il “lavoro” fosse fatto quella notte stessa. E così, non appena i due killer mi avvisarono di essere pronti, portai la coppia nel posto prestabilito per l’agguato, un incrocio nella zona povera di Gugulethu: qui gli uomini armati si avvicinarono al taxi fermo e ordinarono ai Dewani di sdraiarsi sul sedile posteriore, mentre Qwabe si metteva al volante, guidando fino alla caserma di polizia di Gugulethu, dove mi hanno fatto scendere. Sapevo che Mngeni e Qwabe non avrebbero fatto del male al signor Dewani e che lo avrebbero scaricato dall’auto poco dopo, ma sapevo anche che la donna sarebbe stata rapita, rapinata e uccisa dai due».

SMS MILIONARIO - Durante il tragitto in auto, prima dell’imboscata, Tongo avrebbe anche mandato un sms al milionario per ricordargli il denaro e questi gli avrebbe risposto di averlo messo in una busta dietro al sedile anteriore del passeggero. Ma la ricostruzione letta in aula e confermata dall’autista sarebbe stata duramente contestata dal pr Max Clifford, assunto dal 30enne uomo d’affari inglese come suo portavoce. «Shrien Dewani è totalmente innocente – ha detto il guru delle pubbliche relazioni al Daily Mail – e non è in alcun modo coinvolto in questo crimine efferato. Queste accuse sono totalmente ridicole e davvero dolorose per un uomo che è in lutto per la perdita della donna che amava, la sua compagna di vita. La polizia sudafricana non ha mai cercato di parlare con Shrien riguardo queste accuse. Sono state invece spese due settimane per negoziare questa confessione con l’autista di taxi, mentre gli altri due accusati hanno denunciato torture e confessioni false». Mngeni e Qwabe resteranno in custodia fino al prossimo febbraio, quando dovranno rispondere delle accuse di sequestro di persona, omicidio e rapina aggravata.

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