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8 dic 2010

Le minacce di Gheddafi a Londra per la liberazione di Megrahi



Abdelbaset Ali al-Megrahi è stato liberato nell'agosto del 2009


L'attentatore di Lockerbie
rilasciato sul pressing libico

LONDRA
Il leader libico Muammar Gheddafi minacciò Londra di azioni «dure e immediate» contro gli interessi britannici qualora l’attentatore di Lockerbie, Abdelbaset Ali al-Megrahi, fosse morto in prigione in Scozia. È quanto rivelano gli ultimi documenti diplomatici Usa diffusi da Wikileaks e pubblicati oggi dal Guardian.

Fu lo stesso Gheddafi a rivolgere minacce esplicite e «criminali» al Regno Unito, rivelano i documenti, affermando di essere pronto a cessare ogni rapporto commerciale tra i due Paesi e a prendere di mira il personale diplomatico britannico, qualora Megrahi fosse rimasto in cella. «I libici hanno detto al governo di Sua Maestà in maniera chiara che ci saranno "gravi ripercussioni" nei rapporti bilaterali se il rilascio di Megrahi non dovesse essere gestito in modo adeguato», scrisse nell’ottobre 2008 l’incaricato di affari a Londra, Richard LeBaron, in un cablogramma diretto a Washington.

Al Megrahi è stato rilasciato per ragioni umanitarie nell’agosto del 2009, dopo che i medici gli avevano diagnosticato un cancro, dandogli pochi mesi di vita. Dopo più di un anno dopo, l’attentatore libico è ancora vivo. Il suo rilasciò suscitò le proteste degli Stati Uniti.

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