Caso Yara, il gip libera il maghrebino
Il datore di lavoro: "Fikri era con me"
Ancora nessuna traccia
della 13enne scomparsa
PADOVA
Sono riprese le ricerche di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa da Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, il 26 novembre scorso. I vigili del fuoco stanno prosciugando una pozza che si trova alle spalle del cantiere dove sorgerà un centro commerciale. Volontari e forze dell'ordine, invece, sono al lavoro nell'area tra Brembate e Mapello dove si trova il cantiere in cui lavorava il 22enne marocchino Mohamed Fikri per cui questa mattina il gip di Bergamo Vincenza Maccora ha disposto la scarcerazione. Ieri, nell'interrogatorio di garanzia, è stata la stessa accusa a fare un passo indietro e, di fronte ad una intercettazione mal tradotta, a chiedere che il 22enne fosse rimesso in libertà.
E a difesa del giovane marocchino è intervenuto oggi anche il suo datore di lavoro Roberto Benozzo: «Nel momento in cui Yara è scomparsa Mohammed Fikry era con me in cantiere». Benozzo non ha dubbi sulle mosse del giovane extracomunitario il 26 e 27 novembre: «Eravamo in cantiere e su di lui non ho certo sospetti lo conosco da quattro anni». Come rileva il Mattino di Padova Benozzo è convinto che «tutto si chiarirà». Anche la sorella dell'imprenditore, Patrizia Benozzo, conferma le parole di Roberto: «Mohammed non stava scappando aveva già prenotato il viaggio in Marocco da tempo».
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