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1 dic 2010

Caccia ad Assange, ricercato dall'Interpol

IL FONDATORE DI WIKILEAKS

Spiccato un mandato d'arresto internazionale

per l'accusa di stupro in Svezia

Julian Assange
Julian Assange
MILANO - L'Interpol ha emesso un mandato d'arresto internazionale per Julian Assange, fondatore di Wikileaks. L'attivista australiano è ricercato dalla Svezia in un'inchiesta per stupro. Assange ha sempre respinto le accuse, lasciando intendere che le denunce sono una campagna di fango degli Usa contro Wikileaks. Intanto il fondatore del sito web promette rivelazioni scottanti su una grande banca americana e attacca il segretario di Stato Hillary Clinton sulla presunta attività spionistica contro funzionari stranieri all'Onu: «Se sarà dimostrata la sua orchestrazione si dovrebbe dimettere».

MANDATO DI CATTURA - L'Interpol ha reso noto di aver emesso un «avviso rosso» (red notice, mandato di cattura internazionale) per Assange, su richiesta della Svezia. La notizia è stata anche confermata alla France Presse da un portavoce dell'organizzazione internazionale di polizia. La «richiesta di arresto ai fini dell'estradizione» era stata ricevuta il 20 novembre, inviata dalla Svezia. Gli «avvisi rossi» vanno ai 188 paesi che aderiscono all'Interpol, tra cui la Gran Bretagna, dove si ritiene risieda il 39enne australiano. Il 18 novembre, la giustizia svedese aveva emesso un mandato di cattura per Assange, che voleva interrogare, «sulla base di ragionevoli sospetti di stupro, aggressione sessuale e coercizione». I fatti contestati risalirebbero allo scorso agosto. Assange aveva fatto ricorso, ma il mandato era stato confermato da una corte d'appello. L'indagine nasce da due incontri avuti da Assange con altrettante donne durante la sua visita in agosto in Svezia, dove l'ex avvocato aveva intenzione di far richiesta di residenza, con l'obiettivo di avere la tutela delle leggi svedesi sulla libertà di stampa per il suo sito Wikileaks. Secondo informazioni emerse in Svezia, le donne avrebbero raccontato che gli incontri sessuali, iniziati come consensuali, si erano trasformati in violenza.

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