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26 nov 2010

WikiLeaks, rivelazioni anche su Italia-Usa Frattini: "Non scalfiranno i nostri rapporti"

Il dipartimento di Stato avrebbe avvertito i governi dei due Paesi sui contenuti delle attese rivelazioni del sito che sta per pubblicare le carte segrete dei diplomatici americani. La Farnesina informata che ci sarebbero anche documenti relativi ai rapporti fra Roma e Washington


ROMA - "Una parola di verità supera l'intero mondo". E ancora "l'Intelligence ha bisogno della contro-intelligence". Scelgono l'ironia gli uomini di WikiLeaks per tenere alta la tensione sulla pubblicazione di file riservati del dipartimento di Stato americano, che avverrà nelle prossime ore. Nella notte, i volontari hanno messo in rete due poster con gli slogan e rilanciato il referendum messo online dalla tv canadese Cbc: "E' giusto che WikiLeaks pubblichi i segreti del mondo grazie a degli accordi sottobanco?". Il risultato è uno schiacciante 86% per i sì. Soprattutto, i file potrebbero danneggiare i rapporti tra Stati Uniti e Russia e fra Washington e Israele. 

La Casa Bianca avrebbe già avvertito direttamente i due governi amici della possibilità di rivelazioni imbarazzanti. E l'ambasciata americana a Roma ha notificato al governo italiano la possibile presenza di file sulle relazioni fra i due Paesi. La Farnesina - dice Maurizio Massari, portavoce del ministro degli Esteri Franco Frattini - è stata "informata" che nei documenti "ci sarebbero riferimenti ai rapporti bilaterali tra Usa e Paesi Alleati. Ci manteniamo in stretto contatto con le autorità degli Stati Uniti" e comunque, precisa il portavoce, "pur restando in attesa di vedere che cosa ci sarà effettivamente in questi documenti, che saranno soprattutto di scenario, sottolineiamo la solidità dei rapporti con gli Stati Uniti basata su una collaborazione su interessi
 
e valori condivisi". Lo stesso concetto vieneespresso anche dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, secondo il quale "nessun documento potrà influire sulle relazioni Italia-Usa".

Il contenuto dei file, per ora resta il segreto. Le indiscrezioni uscite sui giornali di mezzo mondo parlano di giudizi pesanti sulla Turchia, che avrebbe consentito il passaggio di armi per i guerriglieri anti-Usa in Iraq, sulla Cina e sulla Russia. E di accuse di corruzione rivolte ai leader di paesi ostili ma anche alleati, come l'Afghanistan di Hamid Karzai. Preoccupazione è stata espressa dall'ambasciatore degli Stati Uniti in Iraq, James Jeffrey, secondo il quale l'attività di  WikiLeaks rappresenta "un terribile ostacolo" ai rapporti diplomatici in Iraq.

Ma la tempesta che si scatenerà quando i file saranno in rete sarà probabilmente più ampia: oggi, messa da parte la festività di Thanksgiving, i diplomatici americani di mezzo mondo stanno avvisando le loro controparti locali delle possibili conseguenze delle rivelazioni. Colloqui sono avvenuti fra i rappresentanti americani e i governi britannico, israeliano, norvegese, danese e canadese. Con il ministro degli Esteri australiano Kevin Rudd avrebbe parlato Hillary Clinton in persona, secondo i media locali. 

Gli americani saprebbero dunque cosa contengono i file svelati: ad informarli, secondo la ricostruzione fatta dagli uomini di WikiLeaks, sono stati i responsabili del New York Times, che come in passato è il giornale che guida l'operazione di diffusione. Insieme al quotidiano americano stanno lavorando media europei ed arabi, che tutti insieme daranno le notizie secondo una tempistica stabilita da WikiLeaks. 

Le conseguenze della pubblicazione si capiranno solo quando questa avverrà, ma due giorni fa il dipartimento di Stato ha avvertito che i file danneggeranno le relazioni americane con governi amici e nemici. 

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