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29 nov 2010

Wikileaks: ''Berlusconi portavoce di Putin'', il premier: ''Ci rido sopra''

Un'ondata di rivelazioni si abbatte sulle capitali di tutto il mondo. La condanna della Casa Bianca. La Procura di Roma apre un'indagine.


Silvio Berlusconi era visto, dagli ambasciatori Usa, come il "portavoce degli interessi di Vladimir Putin in Europa": il New York Times e l'inglese Guardian hanno iniziato in anticipo la pubblicazione dei file di Wikileaks.
Il quotidiano spagnolo El Pais titola sulla "diplomazia americana allo scoperto" e, per quanto riguarda l'Italia, pone l'accento sulle "feste selvagge" del presidente del Consiglio italiano.
Dalla Casa Bianca arriva la ferma condanna per la diffusione dei documenti, mentre la Procura di Roma annuncia l'apertura di un'inchiesta.
La prima reazione di Silvio Berlusconi è, invece, ironica: "Ci rido sopra", è il suo commento.

Il New York Times: rapporto intimo con Putin

Il New York Times pubblica un documento in cui si evidenzia anche lo stretto rapporto tra Putin e Berlusconi.
Questo il testo, in inglese: "close relationship between Vladimir V. Putin, the Russian prime minister, and Silvio Berlusconi, the Italian prime minister and business magnate, including “lavish gifts,” lucrative energy contracts and a “shadowy” Russian-speaking Italian go-between.
They wrote that Mr. Berlusconi “appears increasingly to be the mouthpiece of Putin” in Europe. The diplomats also noted that while Mr. Putin enjoys supremacy over all other public figures in Russia, he is undermined by an unmanageable bureaucracy that often ignores his edicts". Nel testo si parla anche di ricchi regali al presidente del Consiglio italiano e di contratti energetici particolarmente vantaggiosi.
E il diplomatico aggiunge nel suo rapporto che il presidente del Consiglio italiano sembra essere il "portavoce di Putin".

Grande attesa per le ulteriori rivelazioni

C’è grande attesa per le ulteriori rivelazioni imbarazzanti di Wikileaks che dovrebbero uscire stasera verso le 22,30 sul sito che in questo momento è il più temuto dai governi di tutto il mondo.
Il sito denuncia di essere stato sottoposto a un attacco da parte di pirati informatici.
Mentre circolano alcune anticipazioni del numero di Der Spiegel in vendita domani, con la copertina dedicata ai principali leader mondiali, in cui si parla, tra mille altre cose, dei "festini selvaggi" di Berlusconi. Lo Spiegel è già in edicola a Basilea, in Svizzera.
Sotto ogni volto, una breve frase. Silvio Berlusconi è segnalato per i suoi "wilde Partys", quindi i party-orgia selvaggi. Secondo le indiscrezioni, Washington è infastidita per l'amicizia preferenziale del premier italiano con Putin e con Gheddafi. Putin è appunto descritto come un "lupo capobranco, un animale alfa", in contrasto al suo compagno di squadra e rivale, il presidente Medvedev, giudicato "pallido ed esitante". Tra i due insomma (al contrario di Obama che tratta più con Medvdev) Berlusconi avrebbe scelto, secondo la diplomazia Usa, il lupo capobranco.
Di Gheddafi, da sempre problematico avversario per gli Usa, viene notato che ha una bellissima infermiera, "una bionda da schianto".


Dalle 22,30 le rivelazioni on line

I media partner di Wikileaks (New York Times, Der Spiegel, Le Monde e El Pais), che hanno ricevuto in anticipo i file, sono pronti a pubblicare le prime analisi sulla documentazione di Wikileaks stasera, domenica, intorno alle 22,30.
La notizia è stata pubblicata ieri sul sito di Del Spiegel e rilanciata dal sito francese Owni.fr.
Una dichiarazione estremamente allarmata (più di quella che noi giorni scorsi aveva parlato di complotto) è arrivata dal ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini: "Sarà l'11 settembre della diplomazia".
Sotto accusa è Julian Assange, fondatore di Wikileacks (nella foto).

Preoccupazione a Mosca

Le nuove rivelazioni di Wikileaks potrebbero provocare una gelata nei rapporti fra la Russia e gli Stati Uniti.
In base a quanto scriveva ieri il quotidiano Kommersant, una parte del materiale che l'organizzazione fondata da Julian Assange si appresta a pubblicare riguarda migliaia di lettere scambiate fra il dipartimento di Stato Usa con le ambasciate all'estero, tra cui quella russa.
Secondo una fonte vicina a Wikileaks, citata dal giornale, tra i documenti ci sono anche lettere contenenti valutazioni sulla situazione nell'ex Paese sovietico e le opinioni negative su alcuni leader russi.
Il Kommersant scrive che gli Usa si sono già attivati per avvertire le ambasciate di mezzo mondo, ma una fonte del ministero degli Esteri russo ha fatto sapere che fino a ieri nessuno dell'amministrazione americana aveva ancora chiamato Mosca e che comunque i chiarimenti potevano essere fatti anche contattando l'ambasciata russa in Usa. I documenti "scottanti", riferisce Kommersant, si riferiscono al periodo che va dal 2000 al 2010 e includono le registrazioni dei colloqui fra i diplomatici americani con i politici russi, descrivono gli avvenimenti importanti in Russia e fanno un'analisi di quello che succede nella politica interna ed estera di Mosca.
In questo capitolo, molto ampio, rientrerebbero anche i rapporti speciali fra Putin e Berlusconi, iniziati ai tempi del G8 di Genova.

I carteggi degli ambasciatori

I documenti sono tratti dai carteggi degli ambasciatori statunitensi col loro ministero degli Esteri. Documenti scottanti che preoccupano tantissimo Washington e non solo. Tant’è che da giovedì sera tutti gli ambasciatori statunitensi si sono prodigati per chiedere delle scuse preventive ai governi degli Stati in cui operano. E anche l’Italia non è esente. Chissà cosa uscire questa volta? Secondo le prime indiscrezioni, però, anche il nostro ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha ricevuto una chiamata dell’ambasciatore statunitense.
A quanto trapela nelle lettere ci potrebbero essere passaggi imbarazzanti per l'Italia, dedicati ai rapporti "particolari" con la Russia di Putin, cosa per la verità abbastanza ovvia vista la presenza costante di Berlusconi a Mosca.
Ma occorrerà vedere come queste frequentazioni vengono commentate.E anche se ci sarà un capitolo dedicato a un altro rapporto speciale del presidente del Consiglio italiani: quello con il leader libico Gheddafi.

Frattini: “Solo scenari”

Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, dopo avere ricevuto la notifica, da parte dell'ambasciata Usa a Roma, sulla possibilità che vengano pubblicati da Wikileaks documenti relativi alle relazioni bilaterali tra i due paesi ha tenuto a precisare che si tratta di documenti "di scenario".
Ha infatti spiegato Frattini: "Mi è stato anticipato che saranno documenti di scenario quelli che riguardano l'Italia".

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