Nonostante una maggioranza bulgara, la decisione della Fed di mettere in campo un nuovo round di quantitative easing ha sollevato più di un dubbio tra i membri del Fomc, il braccio operativo della Banca centrale Usa. È quanto si apprende dai verbali dell´ultima riunione. Diversi membri hanno espresso perplessità legate alla dinamica inflazionistica ed all´indebolimento del biglietto verde sul valutario.
Ridotte le stime di crescita, con il Pil che quest´anno dovrebbe registrare un incremento compreso tra il 2,4 ed il 2,5%, in calo rispetto al 3-3,5% pronosticato a giugno. L´anno prossimo invece il Pil Usa dovrebbe crescere tra il 3 ed il 3,6% (dal 3,5-4,2%), mentre nel 2012-2013 il dato è previsto al 4% circa.
Secondo alcuni membri del Fomc il tasso di disoccupazione impiegherà più di sei anni per tornare a livelli considerati normali. Rivisti quindi al rialzo i dati sulla disoccupazione, attesa tra il 9,5 ed il 9,7% quest´anno, tra l´8,9 ed il 9,1% l´anno prossimo, tra il 7,7% e l´8,2% nel 2012 e tra il 6,9 ed il 7,4% nel 2013.
Per quanto riguarda l´inflazione, dovrebbe restare sotto i target fino al 2013. Il dato "core" (al netto delle variazioni dei prodotti più volatili) è attesto tra lo 0,9 e l´1,6% nel 2011, tra l´1% e l´1,6% nel 2012 e tra l´1,1 ed il 2% nel 2013.
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