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24 nov 2010

Università e licei, dilaga la protesta Studenti entrano nel portone del Senato

Lancio di uova e tafferugli a Palazzo Madama. «Assedio» a Montecitorio. Corteo con caschi e scudi a forma di libri tenta di raggiungere Palazzo Grazioli: manganellate

L'assalto al Senato  degli studenti
L'assalto al Senato degli studenti
ROMA - Un gruppo di studenti che protestano contro la riforma dell'università ha superato mercoledì mattina le barriere di sicurezza e ha tentato di entrare a Palazzo Madama. I commessi e gli agenti di sicurezza sono riusciti a chiudere la porta a vetri ma non il portone di legno e i manifestanti sono rimasti fuori dal palazzo premendo nell'androne. Poco dopo è iniziato un fitto lancio di uova.
Dopo l'assalto al Senato alcune centinaia di giovani «armati» di scudi di gommapiuma a forma di grandi libri e con i caschi da moto in testa si è diretto al Pantheon e quindi verso via del Plebiscito, tentando di raggiungere Palazzo Grazioli, la residenza di Berlusconi. In via di San Marcello un reparto dei carabinieri ha respinto parte del corteo che tentava di aggirare il cordone delle forze dell'ordine e sono partite le prime manganellate. E di nuovo sono partiti i lanci di uova.

Gli studenti tentano di sfondare il cordone di sicurezza all'ingresso di palazzo madama (Jpeg)
Gli studenti tentano di sfondare il cordone di sicurezza all'ingresso di palazzo madama (Jpeg)
«DIMISSIONI, DIMISSIONI!» - Gli studenti urlano «dimissioni, dimissioni». I più vicini alla porta a vetri sono stati allontanati dalle forze dell'ordine, che hanno chiuso il portone del Senato. Durante l'invasione dell'atrio da parte degli studenti - cui ha partecipato un gruppo di circa cento sui mille manifestanti - una persona ha accusato un malore e poi i ragazzi sono stati trascinati e respinti all'esterno. Non c'è stato un vero e proprio scontro diretto con le forze dell'ordine, solo qualche spintone nella calca. Fuori da Palazzo Madama lancio di fumogeni oltre che di uova. Le forze dell'ordine sono rimaste schierate davanti all'ingresso del Senato in tenuta antisommossa.

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