Continua la protesta degli universitari in ogni città d'Italia. A Catania preso simbolicamente il teatro Massimo Bellini, a Perugia palazzo dei Priori, nel centro storico. Fini: "Martedì voteremo la riforma, è l'atto migliore della legislatura". Gelmini: "Un paradosso vedere i giovani manifestare a fianco dei pensionati"
ROMA - Gli studenti non si fermano. Continuano la protesta contro il ddl Gelmini e lo fanno come possono, appena ne hanno l'occasione. Salgono sui tetti, in alto, da dove sventolano striscioni di protesta. Si raccolgono o si dividono in piccoli cortei "spontanei" e non autorizzati. Occupano atenei, aule di scuola, conquistano monumenti, sfilano per le strade, si sdraiano sulle strisce pedonali. O si mescolano, come hanno fatto oggi a Roma, al corteo della Cgil 1. Accanto ai lavoratori, ai pensionati, a quello che saranno, al loro futuro, perché è per quello che stanno combattendo. Imponendosi instancabili, rumorosi, ovunque, in ogni città di Italia.La riforma sta andando avanti, nonostante loro, "nonostante le proteste di piazza organizzate dalla sinistra e la difesa dei baroni fatta da chi è salito sui tetti: un gran bello spettacolo...", ha detto il premier Silvio Berlusconi in un messaggio audio ai Promotori della libertà.
Fini e la Gelmini. "Bloccare la riforma significherebbe fare un errore", ha detto a Lecce il presidente della Camera Gianfranco Fini 2, durante un incontro congiunto con il Consiglio di amministrazione e il Senato accademico dell'università del Salento. "La riforma verrà approvata martedì prossimo ed è una delle cose migliori di questa legislatura", ha continuato mentre davanti all'Ateneo decine di studenti, che da ieri avevano occupato l'università, erano tenuti a distanza dalla polizia. Le parole del presidente della Camera sono state apprezzate dalla Gelmini, che ha rilanciato subito: "Colgo in modo positivo questa dichiarazione. Mi auguro che oltre al voto favorevole a questa riforma ci possa essere da parte di Futuro e Libertà una disponibilità a non votare la mozione di sfiducia nei confronti di Sandro Bondi".
Poi il ministro dell'Istruzione ha manifestato il suo stupore: "Vedere gli studenti, i giovani manifestare a fianco dei pensionati mi fa uno strano effetto, come quando vedo gli studenti, i professori e i baroni manifestare dalla stessa parte", ha detto a proposito della manifestazione della Cgil a Roma. "E' un paradosso - ha continuato Gelmini -. Sappiamo che l'università è composta anche da manifestanti, ma vorrei ricordare che sono molti di più i ragazzi che intendono studiare e che regolarmente si recano negli atenei a sostenere gli esami e vogliono un'università del merito, che spenda bene i soldi dei contribuenti, e dove l'autonomia venga coniugata con la responsabilità delle scelte".
La Cgil. E lo stupore del ministro è diventato lo stupore della Camusso: "Ci stupisce che la ministra dichiari che le fa un certo effetto vedere in piazza gli studenti insieme ai lavoratori e ai pensionati. Forse la ministra non sa come è fatto questo Paese e che dietro ai giovani e agli studenti ci sono famiglie e un Paese che li sostiene".
'Il futuro è dei giovani e del lavoro', è lo slogan che ha aperto oggi il corteo della Cgil. Ed è il punto di contatto tra giovani e meno giovani. "Ci sembra importante - ha detto 'la Rete della conoscenza' in una nota - unire tutte le lotte contro la crisi. Il nostro è un movimento che non contesta solo il ddl Gelmini o i tagli all'istruzione ma l'intero impianto delle politiche di questo governo che attacca i diritti dei più deboli tutelando i privilegi dei più forti".
Il Pd. Il sostengo agli studenti lo ha ribadito il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che oggi ha sfilato a Roma al fianco della Cgil: "Quindici giorni fa ho avuto l'incontro con le parti sociali, poi quello con gli agricoli, quindi il sostegno portato agli studenti sui tetti delle università, dove i giovani e i ricercatori li ha mandati la Gelmini, non io. Oggi sono qui in piazza San Giovanni con la Cgil". Bersani ha ribadito la necessità che "la politica riprenda un contatto reale con una realtà sociale molto difficile". "Noi - ha concluso - ci prepariamo a fare la nostra manifestazione, l'11 dicembre qui in piazza San Giovanni, per dire al Paese il nostro progetto. Vogliamo mettere in piedi un percorso che trasformi la rabbia in energia positiva e costruttiva".
I cortei. Ma le città continuano a muoversi a ondate di cortei. A Firenze (FOTO 3) un centinaio di studenti universitari, dopo essere stati una decina di minuti su Ponte Vecchio, hanno raggiunto e bloccato il traffico prima a ponte Santa Trinità e poi a ponte alla Carraia. Una parte di loro si è spostata verso il Duomo e ha occupato la cupola del Brunelleschi. Alcuni studenti sono saliti sul 'cupolone' e hanno apposto lo striscione "l'università non è in vendita". Il corteo si è fermato sotto il campanile di Giotto.
A Catania gli studenti hanno preso simbolicamente il teatro Massimo Bellini, uno dei più importanti siti del patrimonio storico-culturale della città. "Contro la Riforma, vogliamo un'altra musica" è lo slogan utilizzato da un gruppo di universitari che hanno esposto due striscioni sulla facciata del teatro.
A Parma un gruppo di universitari di diverse facoltà, hanno appeso da una delle finestre dello storico palazzo del Governatore, diventato museo, uno striscione con la scritta: "Resto qui perché difendo l'università", ispirato alla trasmissione di Fazio e Saviano (FOTO 4). Lo striscione è restato al suo posto per una decina di minuti circa, fino a quando i custodi del museo sono intervenuti per far sgomberare la sala 'occupata' dagli studenti. Poco dopo gli studenti sono tornati a esporlo, stavolta dall'impalcatura del campanile del Duomo.
A Roma è stata invece bloccato dalla polizia un "blitz ironico" a Palazzo Grazioli: gli sudenti volevano recapitare un cesto di frutta al premier al grido di "State alla frutta", ma l'hanno potuto rovesciare a terra a Piazza Venezia. A Perugia gli studenti hanno occupato palazzo dei Priori, nel centro storico della città e hanno calato uno striscione con la scritta "No Gelmini Ricostruiamo il futuro" dalla scalinata della sala dei Notari e un'altro, successivamente, anche dal ponte dell'acquedotto, nella zona universitaria, e un striscione è apparso anche sul passaggio pedonale di Via Mario Angeloni, con la scritta "Sveglia l'Università crolla!". A Napoli un centinaio di giovani della Confederazione degli studenti hanno occupato per alcuni minuti il tetto della facoltà di Giurisprudenza 5 della Federico II a Napoli in via Marina.
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